Si stima che circa 30.000 persone siano già fuggite dagli scontri; 60.000 gli sfollati. Oltre la metà della popolazione nel 2021 rischia di soffrire l’insicurezza alimentare.
1 persona su 9, quest’anno, potrebbe essere condotta sull’orlo della carestia.
L’organizzazione: “I bisogni sul campo stanno crescendo rapidamente, ma l'entitĂ della violenza rende l'accesso, nel migliore dei casi, difficile. In molti luoghi, però, resta impossibile”.Â
A pochi giorni dall'inizio di un nuovo anno, abbiamo voluto selezionare alcuni dei più bei messaggi di speranza che ci hanno toccato nel 2018: sorrisi, gesti di umanità e prove di solidarietà che rendono speciale il lavoro quotidiano di Azione contro la Fame.
Un omaggio all'enorme coraggio e alla dignitĂ delle persone con cui siamo onorati di collaborare nella nostra lotta per porre fine alla fame. Attraverso una selezione di alcune delle nostre foto piĂą potenti, riflettiamo sul 2017, un anno che ci ha sfidato, rafforzato e ispirato.Â
Con un territorio all'80% controllato da gruppi armati e 12 su 16 province messe a ferro e fuoco dal conflitto, la Repubblica Centrafricana è un Paese lacerato, che lotta contro rischi e tragedie ogni giorno.
Il dottor Jean-Chrysostome Gody, 58 anni, è direttore dell’ospedale pediatrico di Bangui. La divisione di supporto sulla nutrizione è gestita da Azione contro la Fame. Dottor Gody è uno dei pochi medici che è rimasto in Repubblica Centroafricana quando il Paese era nel pieno di un violento conflitto 3 anni faÂ
“Sono convinto che non si vive solo per se stessi, ma anche per gli altri – ci spiega il dottore – Quindi mi vergognavo di lasciare la gente a soffrire da sola per poi tornare indietro. Non sarei riuscito a guardarli negli occhi, non potevo vivere con questo pensiero”.
Estephanie è arrivata in uno stato di grave denutrizione all’Unità di Nutrizione Terapeutica (UNT) di Sibut, a 185 chilometri da Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana.
A 19 mesi pesa solo 6,6 chili. In una settimana di trattamento terapeutico, è riuscita a prendere 100 grammi al giorno.
La Repubblica Centrafricana sta sperimentando un nuovo periodo di grande violenza. Le famiglie, ancora una volta, stanno convivendo con la paura di un vasto conflitto appena qualche settimana prima della data scelta per le elezioni. Alcune organizzazioni internazionali non governative hanno subito minacce dirette e Azione contro la Fame è stata una di queste, subendo da allora razzie e saccheggi nei propri uffici.
La Repubblica Centrafricana, un Paese senza sbocco sul mare, è una delle nazioni più povere del mondo, situata in una regione estremamente instabile e assediata da costante instabilità politica e sconvolgimenti, tra cui un colpo di stato nel 2013, quando il governo è stato rovesciato tra violenze e saccheggi. Data questa instabilità , è stato estremamente difficile raggiungere la crescita economica o i progressi della sanità pubblica.