Il 18 marzo, scontri e bombardamenti sono stati segnalati nella città di Hodeida, Yemen. Aamnah, operatrice di Azione contro la Fame col ruolo di promotrice di igiene, era sul tetto di casa sua con sua sorella quando una granata ha colpito entrambe.
Lo scorso 5 dicembre l'IPC (Integrated Food Security Phase Classification), che realizza un indice di riferimento per misurare l’insicurezza alimentare, ha dichiarato uno stato di "situazione catastrofica" in diverse parti dello Yemen mettendo in evidenza una situazione umanitaria in rapido deterioramento, causata da un conflitto mortale che si protrae ormai da quattro anni.
Il 5 dicembre l'IPC (Integrated Food Security Phase Classification), un riferimento essenziale per il monitoraggio e la lotta contro l’insicurezza alimentare, segnalava la presenza di una "situazione catastrofica" in diverse parti dello Yemen. Riferendosi ai risultati della sua ultima valutazione, l'IPC mette in evidenza la situazione umanitaria in rapido deterioramento causata da un conflitto mortale che si protrae ormai da quattro anni.
Con gli scontri in corso sulla linea del fronte di Hodeida, uno dei principali magazzini di Azione contro la Fame, al servizio delle operazioni umanitarie nel Paese, ha subito danni collaterali dal conflitto in corso.
Dopo le richieste di un cessate il fuoco da parte della comunità internazionale solo poche settimane fa, questo è uno sviluppo profondamente inquietante. Azione contro la Fame invita tutte le parti in conflitto a rispettare le attività e le strutture umanitarie per preservare gli aiuti essenziali a migliaia di persone bisognose nel Paese.
Le Nazioni Unite parlano della peggiore catastrofe umanitaria di questo secolo,  le cui conseguenze sono a dir poco drammatiche: più di 22 milioni di persone dipendono dagli aiuti umanitari e sette milioni di bambini rischiano di morire di fame.
Le Nazioni Unite hanno avvertito che rimangono solo tre mesi per evitare quella che potrebbe essere la peggiore carestia in 100 anni, aggiungendo anche che un'offensiva militare della coalizione guidata dall'Arabia Saudita sul porto ribelle di Hodeidah avrebbe un "costo umano incalcolabile".Â
“La guerra crea fame e la fame scatena conflitti; i dati allarmanti del nostro rapporto confermano un legame strettissimo e devastante tra guerra e fame.
Dopo quasi quattro anni di guerra e nonostante tutti gli sforzi per porre fine allo sfollamento, alla fame e alle malattie, lo Yemen rimane il teatro della peggiore crisi umanitaria al mondo. La sofferenza inflitta agli yemeniti è interamente causata dall'uomo e continuerà a peggiorare se non vengono intraprese azioni concrete. Oggi, in occasione della 73ª Assemblea generale delle Nazioni Unite, 10 ONG tra cui Azione contro la Fame chiedono alla comunità internazionale di premere per la fine delle violenze.
Il 2 agosto 2018 approssimativamente alle 17:15 dozzine di persone sono state uccise in un attacco all'ospedale Al Thawarah nella città di Hodeida.
Azione contro la Fame gestisce il più grande centro per il trattamento della diarrea di Hodeida (DTC) situato nell'area dell'ospedale. L'esplosione è avvenuta a circa 10 metri dall'entrata dell'ospedale e a 20-25 metri dal DTC.Â
15 organizzazioni umanitarie hanno esortato Emmanuel Macron e il governo francese a utilizzare tutti i mezzi a loro disposizione per fare pressione sui loro alleati, tra cui l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, per minimizzare i danni ai civili durante l' attacco alla città di Hodeidah, sede del porto più importante dello Yemen. La conferenza umanitaria internazionale sullo Yemen organizzata a Parigi mercoledì 27 giugno sarà utile solo se contribuirà a prevenire questo nuovo disastro umanitario e migliorare la protezione dei civili in tutto lo Yemen, affermano le ONG