8 marzo: Giornata internazionale dei diritti della donna. Un’occasione per ricordare quanto una parità sempre più compiuta possa rappresentare un’arma per combattere la fame e la malnutrizione nel mondo.
La crisi alimentare che di solito si verifica nella regione subsahariana tra giugno e settembre, quest’anno metterà 10,8 milioni di persone a rischio di fame.
Maradi è tra le regioni del Niger più segnate dall’insicurezza alimentare, piaga che affligge 2.6 milioni di persone in tutto il Paese. Povertà , degrado ambientale e crisi periodiche colpiscono duramente l’agricoltura e quando il raccolto è cattivo, tutto il sistema crolla.
“La guerra crea fame e la fame scatena conflitti; i dati allarmanti del nostro rapporto confermano un legame strettissimo e devastante tra guerra e fame.
I nuovi scontri tra gruppi armati non statali nel nord del Mali, che hanno provocato più di 70 morti alla fine di aprile, hanno portato a massicci spostamenti di popolazione nella regione sud-occidentale del Niger. La violenza sta aggravando la competizione per l'accesso e il controllo delle risorse naturali, già scarse durante la "stagione della fame" tra giugno e settembre.
La Giornata Mondiale del Rifugiato viene celebrata ogni 20 giugno, per commemorare tutte le persone che sono state costrette a fuggire dalle loro case. Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati sono 66 milioni gli sfollati forzati nel mondo. Oltre a questa cifra, ci sono altri dati che vale la pena ribadire in questo giorno:
Non è un caso che, nello stesso momento in cui la fame tornava a crescere per la prima volta negli ultimi decenni, il numero di rifugiati e sfollati nel mondo è salito a 66 milioni di persone. Una delle forme di fame che le guerre portano è infatti legata ai massicci spostamenti di persone in fuga dalla violenza. Insieme alla loro casa, abbandonano il loro mezzi di sostentamento, diventando completamente dipendenti dalla solidarietà delle popolazioni ospitanti o, se riescono a raggiungere un campo profughi e ottenere lo status di rifugiati, dagli aiuti internazionali.
Ogni anno la stagione della fame si ripete nel Sahel tra giugno e settembre, minacciando la vita di migliaia di bambini. Quest'anno tutte le segnalazioni sono salite alle stelle: si teme una siccità  ancora peggiore di quella del 2012, quando c'è stata una delle più grandi crisi alimentari degli ultimi anni.Â