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Home › In Etiopia si combatte contro El NiñoIn Etiopia si combatte contro El Niño
“Quando vedo i miei bambini in queste condizioni, da padre, posso solo abbassare la testa per la vergogna”. A pronunciare queste parole è Tasou Markou, 27 anni, che vive in Etiopia a S’baji. Per raggiungere il suo villaggio, bisogna attraversare il fiume Tekezé e poi camminare per diverse ore a piedi. Tasou ci accompagna nel viaggio a dorso di mulo mentre ci racconta di suo figlio di sei mesi, che riceve gli aiuti di Azione contro la Fame. Il piccolo è tra i 26.673 beneficiari del programma alimentare di assistenza in quella zona del Paese, rivolto a donne incinte e in allatamento e a bambini malnutriti al di sotto di cinque anni.
“Ho quattro bambini – ci racconta Tasou – Il piĂą grande ha 9 anni, il secondo ne ha 7 e il terzo 2. Sei mesi fa è nato il mio ultimo figlio”. Anche la moglie di Tasou ha ricevuto cibo terapeutico dal programma di Azione contro la Fame per due mesi, perchĂ© anche lei soffriva di malnutrizione.Â
Per Tasou è una vergogna non riuscire a prendersi cura della sua famiglia. Ci racconta che prima era un agricoltore, ma che al momento è disoccupato. Tasou ci racconta di aver chiesto dei prestiti per comprare delle pecore e delle capre e rivenderle al mercato. Ma quando la siccità ha colpito il Paese, alcuni degli animali che aveva acquistato sono morti di stenti ed è stato costretto a vendere il resto per pagare i suoi debiti. Al momento, possiede un bue e un asino, che nutre con l’erba che riesce a comprare da un terreno vicino a un fiume. Ma non sa quali siano le prospettive per il futuro.
Questa è la prima volta che guida delle persone con un mulo, ma non può sperare di guadagnare facendo questo lavoro. Ben poche persone, infatti, possono permettersi di prendere un mulo e gli abitanti sono costretti a camminare a piedi perchĂ© non possono permettersi di pagare il viaggio. Lui e la sua famiglia dipendono dagli aiuti governativi per il cibo: “Questa non può essere una soluzione a lungo termine – ci dice – ma ci aiuta molto adesso”.Â
La sua storia è tristemente simile a quella di tante alter persone in Etiopia, il secondo paese più popolato dell’Africa, dove si calcola che il 30% della popolazione viva al di sotto della soglia di povertà . La situazione economica già così precaria si aggrava ulteriormente quando si aggiungono fenomeni metereologici come “El Niño”: a causa dei suoi effetti, l’Etiopia sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 30 anni e si calcola che siano più di 10 milioni di persone ad avere bisogno di aiuti alimentari urgenti.
La siccità non è certo una novità per il Paese, e anche Tasou e la sua famiglia si sono spesso trovati a confrontarsi con difficoltà del genere, ma questa volta la loro capacità di far fronte alle difficoltà ha raggiunto un punto critico: “I miei bambini non sono nutriti e vestiti in maniera appropriate nemmeno quando vanno a scuola, e a volte quando vedono altri bambini che hanno libri nuovi si lamentano. Ma noi non abbiamo una soluzione.”
“Se dovessi provvedere solo a me stesso, sarei andato a cercare fortuna altrove; ma ho la responsabilità di prendermi cura dei miei bambini e non posso farlo”.