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Stop Hunger Crime

12 Novembre 2018

Al Forum della pace di Parigi, che si terrà dall’11 al 13 novembre 2018, Azione contro la Fame lancia la sua nuova campagna internazionale #StopHungerCrime. Con questo hashtag forte e provocatorio, Azione contro la Fame denuncia l’uso della fame come arma di guerra e si sforza di coinvolgere il maggior numero di persone in difesa di questa causa.

Per illustrare la campagna, Azione contro la Fame ha deciso di trasformare i  bossoli di proiettili inutilizzati e confiscati in Asia centrale in 200 posate, simboli dell’uso della fame come arma di guerra. Il pubblico è invitato da Azione contro la Fame Francia a partecipare a un evento al Place du Trocadero a Parigi (16), il 12 novembre, e a condividere l’hashtag #StopHungerCrime.

Oggi la fame è usata come arma. In alcuni contesti, la guerra arriva in forme e modi di cui il pubblico non è a conoscenza. La fame e la deprivazione alimentare intenzionale vengono utilizzate al posto dei proiettili. Secondo la FAO, nel 2017, 821 milioni di persone soffrivano la fame in tutto il mondo, una su nove persone. Questa cifra continua ad aumentare. Per il terzo anno consecutivo.

Tale crescita si può spiegare con tre fattori: disuguaglianze sociali, riscaldamento globale e, in particolare, aumento dei conflitti in tutto il mondo. Il 60% delle persone che soffrono la fame vivono in zone di guerra. In effetti, violenze e combattimenti portano spesso alla distruzione di risorse e raccolti e alla limitazione dell’accesso a queste stesse risorse o agli aiuti alimentari.

A volte la fame viene deliberatamente usata come arma di guerra attraverso politiche di terra bruciata, distruzione di mercati e raccolti o confisca degli aiuti umanitari.

Azione contro la Fame lancia #StopHungerCrime from Azione contro la Fame on Vimeo.

PERCHÈ QUESTA CAMPAGNA ORA 

Incapace di rispondere alle quattro carestie del 2017, la comunità internazionale ha iniziato a mobilitarsi lo scorso maggio, quando il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 2417 che condannava la fame come arma di guerra. Questo è un primo passo ma non è abbastanza. In Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria e lo Yemen, le persone che aiutiamo continuano a morire perché le parti in conflitto, i gruppi armati o le forze militari, impediscono deliberatamente alle persone di accedere alle risorse o agli aiuti alimentari.

Al Paris Peace Forum, abbiamo deciso di fornire soluzioni concrete per rendere la Risoluzione 2417 veramente efficace sul campo.

L’uso della fame come arma di guerra è un crimine che deve cessare il prima possibile. Anche se oggi le vittime della fame non sono registrate come vittime di guerra, è ovvio che degli 821 milioni di persone che soffrono la fame, diverse centinaia di migliaia dovrebbero essere considerate tali, quando queste vite si estinguono nelle zone di conflitto.

Azioni concrete devono essere attuate sul campo per rendere effettiva la risoluzione ONU 2417. In particolare:

  • Sostenere gli sforzi che promuovono un meccanismo di preallarme, indipendente, basato su dati attendibili e che consente un intervento rapido per prevenire un peggioramento delle crisi alimentari.
  • Esortare gli Stati a garantire che tutte le parti coinvolte in un conflitto rispettino gli obblighi previsti dal diritto internazionale e garantiscano un accesso umanitario senza ostacoli.
  • Promuovere interventi di sviluppo agricolo che mirino ad incidere positivamente sulle cause alla base della violenza, anche promuovendo un accesso equo alle risorse dell’ecosistema; in altre parole, promuovere interventi sensibili ai conflitti.
  • Fornire finanziamenti pluriennali illimitati a sostegno di programmi per colmare il divario tra interventi umanitari e di sviluppo.

Vogliamo che gli Stati attuino questi punti e per questo, parallelamente, Azione contro la Fame ha voluto lanciare questa importante campagna di mobilitazione, in cui tutti i cittadini sensibili alla causa possono impegnarsi con noi. 

Azione contro la Fame intende avviare un movimento di solidarietà di massa sui social network incoraggiando il pubblico a pubblicare selfie, video e foto con coltello e forchetta incrociati, accompagnati dall’hasthag #StopHungerCrime, per protestare simbolicamente contro l’uso della fame come arma di guerra. Più alto è il numero di post, più la causa sarà visibile!

 

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