LA SITUAZIONE IN UCRAINA
Il 24 febbraio 2022, la Russia ha invaso l’Ucraina. Da allora, il conflitto ha portato a una significativa distruzione e a un drammatico aumento dei bisogni umanitari nel paese.
La guerra tra Russia e Ucraina ha provocato lo sfollamento di quasi il 30% della popolazione ucraina, con oltre otto milioni di ucraini che hanno lasciato il Paese e più di sei milioni di sfollati interni. Nel 2022, le Nazioni Unite hanno stimato che 17,6 milioni di persone in Ucraina, tra cui oltre tre milioni di bambini, avevano bisogno di assistenza umanitaria.
Inoltre, 16 milioni di persone in Ucraina hanno bisogno di assistenza idrica, sanitaria e igienica. Tra questi vi sono gli sfollati interni nei centri collettivi e le comunità colpite dai danni causati dalla guerra. In queste aree, c’è un alto rischio di malattie legate all’acqua, ai servizi igienici e all’igiene.
Il conflitto sta avendo anche un grave impatto sulla sicurezza alimentare degli ucraini, con una stima di 9,3 milioni di persone che necessitano di aiuti alimentari. A ciò si aggiunge il problema dell’inflazione, pari al 24,6%, che mina la capacità delle persone di accedere al cibo. La crisi in Ucraina continua ad avere un impatto anche sulla sicurezza alimentare in altre regioni del mondo, con l’interruzione delle forniture alimentari.
IL NOSTRO INTERVENTO IN UCRAINA
Lavoriamo in Ucraina dal 2014, da quando è iniziato il conflitto con la Russia.
Fin dallo scoppio della guerra nel febbraio 2022, le nostre squadre di emergenza hanno valutato la situazione e iniziato a rispondere ai bisogni umanitari in collaborazione con i partner in Ucraina e nei Paesi limitrofi (Polonia, Romania, Moldavia). Da marzo ad agosto 2022, le nostre squadre hanno aiutato quasi 350.000 persone nel Paese.
Oggi forniamo assistenza alle persone più vulnerabili in Ucraina e ai rifugiati nei tre Paesi limitrofi, in collaborazione con le autorità e le organizzazioni locali, adattando la nostra risposta operativa in base all’evoluzione del conflitto.
Aiutiamo gli sfollati e le comunità ospitanti con:
- distribuzioni di pasti caldi e beni di prima necessità;
- trasferimenti di denaro per coprire i bisogni più urgenti;
- fornitura di acqua potabile, igiene e servizi igienici;
- donazioni di attrezzature per riabilitare i sistemi di trattamento e distribuzione dell’acqua colpiti dagli attacchi aerei;
- sostegno psicosociale.
