Binta stringe forte al petto la figlia Aminata, di 4 anni. Qualche mese fa stava per perderla, e ora non la vuole più lasciare.
Quella di Binta è una famiglia unita, ma in quest’ultimo anno ha seriamente rischiato di andare in frantumi. A minacciare mamma Binta, papà Mamoudou e i 6 figli – 4 bambini e 2 bambine – è stato un male silenzioso, che anno dopo anno allunga la sua ombra nella regione di Guidimakha, a sud della Mauritania: la siccità.
Binta e i suoi figli contro il deserto
“Qui non piove dall’anno scorso. Parte del nostro bestiame è morto per la mancanza di acqua” racconta Mamoudou. Come moltissime famiglie di etnia Fulani, anche loro vivono esclusivamente di pascolo. In questa zona del Sahel, però, la sussistenza è ogni giorno più difficile. “Ogni anno i nostri animali devono andare sempre più lontano in cerca di erba, ma sono così deboli che molti muoiono lungo il cammino – spiega Binta – e i capi che sopravvivono non riusciamo nemmeno a venderli al mercato perché sono talmente magri che non producono quasi più latte”.
Queste sono le conseguenze delle ondate di siccità che si abbattono periodicamente su questa regione, ma non sono nemmeno le più tragiche: “Al nostro villaggio, Azbé, si sono ammalati molti bambini per malnutrizione. E si è ammalata anche la nostra piccola Aminata”. Solo l’intervento degli operatori di Azione Contro la Fame, presente nella regione da anni, ha scongiurato il peggio.
Il Vaccination Park, una nuova speranza
In Mauritania oltre 600.000 persone sono afflitte da insicurezza alimentare, e la regione di Guidimakha è da decenni una delle più vulnerabili. Negli ultimi anni poi, la vicinanza con i confini del Senegal e del Mali la rendono una zona sempre più instabile. Qui Azione Contro la Fame è l’organizzazione di riferimento nel settore della nutrizione e della salute e sta implementando anche progetti contro l’insicurezza alimentare.
Come il Vaccination Park, dove le vacche vengono vaccinate e viene distribuito cibo per il bestiame. “Questo parco è un grande aiuto perché ci permette di mantenere sotto controllo la salute delle mucche” afferma Mamoudou. Ora anche il papà sta ritrovando un po’ di speranza.