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Afghanistan: pandemia e tempeste aggravano l’emergenza umanitaria

27 Gennaio 2021

Azione Contro la Fame avverte del peggioramento delle condizioni vissute dalla popolazione. In 18,4 milioni dipendono dall’assistenza umanitaria; un bambino su due a rischio malnutrizione

“L’inverno estremamente freddo sta colpendo, con tutta la sua forza, le popolazioni situate nelle regioni di montagna afghane – ha dichiarato il direttore generale di Azione Contro la Fame, Simone Garroni. Qui le temperature scendono fino a meno 30 gradi di notte. Neve e ghiaccio, anche in piena pandemia, tagliano fuori interi villaggi dal mondo esterno. Circa 17 milioni di persone, oggi, sono colpite da insicurezza alimentare acuta in Afghanistan. La gente ha urgente bisogno di essere rifornita di cibo, acqua, materiale per il riscaldamento e medicine”. 

La situazione umanitaria nel Paese, scosso da 40 anni di conflitti, è drammatica. 

I conflitti armati in corso, l’instabilità dell’economia, così come le conseguenze della diffusione del Covid-19, hanno un impatto devastante sulla popolazione. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, 18.4 milioni di persone dipenderanno dall’assistenza umanitaria nel 2021. Inoltre, 5.5 milioni sono colpiti dalla fame nella sua forma più acuta

L’Afghanistan presenta, oggi, il secondo più alto numero al mondo di persone che vivono uno stato di insicurezza alimentare. Quasi un bambino su due sotto i cinque anni e una donna in gravidanza o in allattamento su quattro saranno colpiti dalla malnutrizione.

In piena pandemia, le forti tempeste di neve e le temperature estreme sotto lo zero stanno mettendo in ginocchio, in particolare, le regioni di montagna. L’accesso al sistema sanitario, all’approvvigionamento idrico e ai mercati alimentari è bloccato, in queste zone, dalle strade ricoperte di neve. 

Qui, in inverno, mentre i prezzi dei prodotti alimentari aumentano, molte famiglie sono alle prese con un reddito significativamente inferiore e, in questo modo, dispongono di una minore quantità di prodotti utili per la loro sussistenza. Durante i quattro mesi più freddi, la malnutrizione aumenta significativamente, soprattutto tra i bambini.

Lo staff di Azione Contro la Fame è attivo nelle province di Ghor, Daykundi e Helmand e sostiene le famiglie nelle aree più remote del Paese. Il personale distribuisce cibo, acqua pulita e kit per l’igiene e garantisce attività di consulenza in tema di salute e prevenzione dal Covid-19. L’aiuto sul versante alimentare è rivolto, soprattutto, ai bambini e alle madri in gravidanza o che allattano. Per le donne, Azione Contro la Fame ha anche attivato un centro di consulenza e supporto per le vittime di violenze sessuali.

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