Nella mattinata di sabato, 14 agosto, un nuovo terremoto ha devastato Haiti, seguito dalla Tempesta Tropicale Grace. Con una magnitudo di 7.2, ha colpito il sud del Paese causando oltre 1.900 morti e molti altri feriti. I nostri team sono al sicuro e stanno bene.
Sono passati 11 anni dal terribile terremoto del 2010 che ha causato oltre 200.000 morti e ridotto migliaia di persone all’insicurezza alimentare.
Il Paese è fortemente provato dalla crisi alimentare, dalla crisi sanitaria legata alla pandemia di Covid-19, i disordini sociali e i rischi legati ai cambiamenti climatici. Il sisma complica una situazione già molto tesa.
Il terremoto di sabato 14 agosto
Sabato alle ore 8.29 locali, un terremoto di magnituto 7.2 ha scosso il sud di Haiti, seguito dalla Tempesta Tropicale Grace. Lo straziante bilancio a oggi ci comunica una realtà drammatica: la combinazione mortale dei due disastri ha causato a oggi oltre 1.900 morti, molti altri feriti e si stima abbia colpito 1.2 milioni di persone, tra cui quasi metà sono bambini. Migliaia di abitazioni ed edifici, tra cui strutture sanitarie, chiese e scuole sono distrutte, intrappolando centinaia di abitanti sotto le macerie.
Tre dipartimenti a sud-ovest di Haiti – quello di Sud, dove si trova l’epicentro, e quelli di Grand’Anse e di Nippes – pagano le conseguenze più gravi della catastrofe. Ariel Henry, il Primo Ministro, ha dichiarato lo Stato di Emergenza in quattro dipartimenti.
In questo momento, in coordinamento con le autorità locali e i nostri partner, stiamo valutando velocemente la situazione nei tre dipartimenti più colpiti dal terremoto. Per iniziare, la nostra risposta di emergenza prioritizzerà l’accesso all’acqua pulita e a servizi igienici sicuri per prevenire focolai di infezioni, la distribuzione di kit salvavita, kit igienici, alimentari e altre provviste. Forniremo anche supporto psicologico per i membri della comunità e gli operatori in prima linea, molti dei quali stanno rivivendo il trauma del terremoto del 2010.”
“Come Haitiano e leader di un’organizzazione umanitaria che opera ad Haiti da oltre 35 anni, mi preoccupo per i miei concittadini e per il futuro del mio Paese. Siamo stati colpiti da una crisi dopo l’altra, affrontiamo sfide tremende, tra cui 4.4 milioni di persone che sono in difficoltà per la crescente fame causata dall’inflazione, dalla disoccupazione, dalla siccità e dagli effetti diretti e indiretti del Covid-19, e adesso l’impatto di un nuovo terremoto. Adesso non è il momento per il mondo di voltare le spalle ad Haiti. Abbiamo bisogno di supporto più che mai.” Ha concluso Roseval Supreme.
Azione Contro la Fame ad Haiti
Azione Contro la Fame opera ad Haiti da oltre 35 anni con progetti di risposta alle emergenze, tra cui il terremoto del 2010 e l’uragano del 2016, e progetti di sviluppo. Nel 2017 abbiamo fornito ai beneficiari trasferimenti in contanti, attività “Cash for Work”, buoni pasto e reti di sicurezza sociale basate su voucher. Abbiamo supportato l’agricoltura familiare con la formazione tecnica per gli agricoltori e il supporto extra in periodi critici. Abbiamo anche creato associazioni di risparmio e prestiti per i villaggi e contribuito alle analisi regionali dei dati sulla sicurezza alimentare e nutrizionale. Oltre a rispondere alle epidemie di colera, Azione Contro la Fame ha promosso l’accesso all’acqua, all’igiene e ai servizi igienico-sanitari, ha costruito e riabilitato fonti e infrastrutture idriche e promosso buone pratiche igieniche.