L’emergenza alimentare e nutrizionale è ormai fuori controllo.
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’IPC (Integrated Food Security Phase Classification), pubblicato il 29 luglio 2025, la maggior parte della popolazione della Striscia di Gaza ha raggiunto la soglia della carestia già tra aprile e metà luglio.
sull'orlo della carestia: i dati allarmanti
Oltre 20.000 bambini sono ricoverati per malnutrizione acuta e, negli ultimi giorni, sono state registrate almeno 16 morti infantili legate alla fame. La situazione in gran parte della Striscia di Gaza ha già superato la Fase 5 – Catastrofe/Fame della classificazione IPC (Integrated Food Security Phase Classification), il livello massimo della scala.
Altri dati preoccupanti:
- Il 25% delle donne incinte e che allattano valutate dai team di Azione Contro la Fame sono malnutrite a luglio, con un incremento del 16% rispetto a giugno.
- Quasi il 100% dei bambini tra i 6 e i 23 mesi, così come delle donne in gravidanza e in allattamento, non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno nutrizionale.
- 300.000 bambini sotto i cinque anni e 150.000 donne incinte e che allattano necessitano urgentemente di integratori terapeutici.
“La carestia non è solo una statistica. È il risultato di un processo lento e devastante che danneggia gli organi, fa crollare il sistema immunitario e compromette le capacità cognitive. Ogni giorno che passa senza accesso pieno e sicuro al cibo, condanniamo migliaia di persone a sofferenze evitabili.”
Natalia Anguera - Responsabile delle operazioni di Azione Contro la Fame in Medio Oriente
Accesso umanitario negato: perché le soluzioni attuali non bastano
"Nessun nuovo modello di consegna degli aiuti potrà funzionare senza la revoca completa e permanente dell’assedio: né un convoglio via mare, né un lancio aereo, né un centro isolato. Il problema è l'accesso umanitario, non la logistica. Gli aiuti che arrivano sono insufficienti e spesso inadeguati."
Natalia Anguera
È così che Natalia Anguera, responsabile del programmi in Medio Oriente di Azione Contro la Fame, denuncia l’inefficacia delle soluzioni parziali se non verrà prima revocato completamente l’assedio. Il problema, sottolinea, non è la logistica ma l’accesso umanitario.
La gran parte del cibo che viene distribuito richiede acqua e combustibile per la cottura, risorse ormai quasi inesistenti nella Striscia. Inoltre, i punti di distribuzione sono spesso lontani o pericolosi da raggiungere Non tutti, così, riescono a procurarsi gli alimenti e spesso le persone più vulnerabili rimangono escluse.
La nostra costante presenza a Gaza
Nonostante la gravità della crisi umanitaria a Gaza, noi di Azione Contro la Fame siamo presenti con quasi 100 operatori umanitari che lavorano quotidianamente nella Striscia per fornire:
- Alimenti terapeutici e acqua potabile;
- Screening nutrizionali e cura della malnutrizione;
- Promozione dell’igiene e assistenza nei campi profughi e nei centri sanitari danneggiati.
Il numero di bambini sotto i cinque anni trattati è aumentato del 700%: da meno di 50 durante il cessate il fuoco a quasi 400 a luglio 2025.
L'appello urgente di Azione Contro la Fame
Noi di Azione Contro la Fame ribadiamo il nostro impegno a favore di iniziative che facilitino un’azione umanitaria imparziale, rapida e basata su esigenze concrete.
Invitiamo, quindi, urgentemente tutte le parti coinvolte a:
- Garantire un cessate il fuoco immediato e permanente e il rilascio degli ostaggi.
- Garantire un accesso sicuro, regolare e senza restrizioni agli aiuti umanitari in tutti i punti della Striscia di Gaza e al suo interno.
- La riapertura completa dei valichi di frontiera e dei corridoi, compreso il ripristino dei flussi di merci commerciali.
- La garanzia di un sistema di risposta umanitaria guidato dall’ONU e da organizzazioni indipendenti.
La carestia è una crisi evitabile. Ogni gesto a sostegno delle organizzazioni umanitarie presenti nella Striscia di Gaza può fare la differenza per aiutare la popolazione. Agisci ora al fianco di Azione Contro la Fame per portare cibo, acqua e cure ai bambini e alle famiglie di Gaza.