Cicloni, ondate di calore, inondazioni e mareggiate sono fenomeni sempre più frequenti in Bangladesh. Ogni disastro lascia ferite profonde: sulla terra, sulle persone, sul futuro delle comunità. A pagarne il prezzo più alto sono le famiglie più povere, che vedono crollare case, sparire i raccolti e ammalarsi senza accesso a cure adeguate.
IL PROBLEMA DELLA SALINITà DEL SUOLO
In aree come Satkhira, vicino alla Baia del Bengala, la salinità dell’acqua e del suolo ha reso impossibile coltivare riso. Le famiglie hanno abbandonato l’agricoltura per dedicarsi alla piscicoltura, ma sopravvivere è sempre più difficile.
“Le temperature qui sono molto più alte rispetto ad altre zone del Paese. Le persone soffrono di colpi di calore, disidratazione e malattie respiratorie dovute alla cattiva qualità dell’aria. E con la salinità del suolo, coltivare diventa quasi impossibile”.
Moon Khaleda Hossain, esperta di Azione Contro la Fame
Fame e malnutrizione: le conseguenze più gravi
In queste condizioni, l’accesso al cibo diventa un lusso. “Le persone a basso reddito non possono permettersi di acquistare cibo”, racconta Moon. “Molti soffrono di malnutrizione, soprattutto i bambini piccoli”.
Le inondazioni colpiscono anche regioni lontane dalla costa, come Sylhet, dove nel 2024 il 75% del territorio è stato sommerso.
“In alcune aree, il 70% dei bambini è malnutrito. Le famiglie non possono comprare carne, latte o verdure. E la zona resta allagata per sei o sette mesi all’anno”.
Mainul Islam, Program Manager di Azione Contro la Fame
Per rispondere a questa emergenza, lavoriamo con volontarie locali che identificano i bambini malnutriti e li accompagnano alle cliniche. Taslima, operatrice a Dowarabazar, va porta a porta per misurare peso e altezza dei bambini e garantire cure adeguate. Ma spesso, la strada verso la guarigione è lunga, soprattutto quando le madri, malnutrite a loro volta, non riescono ad allattare i propri figli.
LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE
La carenza di acqua potabile è una delle sfide più gravi. A Satkhira, la maggior parte delle famiglie deve camminare per chilometri per trovare acqua dolce. Dopo la stagione delle piogge, rimane solo l’acqua stagnante dei laghetti, che anche se filtrata resta contaminata: “Le persone si ammalano di colera, dissenteria, tifo e diarrea”, spiega Moon.
Le donne, che trascorrono ore nelle acque salate per gestire gli allevamenti di pesce, sviluppano malattie della pelle e infezioni ginecologiche. “Una volta le ferite peggiorarono tanto che non riuscivo più a sopportare il prurito”, racconta Anima, una giovane donna della zona. “Alla fine, mi sono trascinata da sola alla clinica”.
INNOVAZIONE E PREVISIONE
Per rafforzare la risposta anticipata ai disastri, noi di Azione Contro la Fame abbiamo attivato il programma STEP, che forma le comunità ad agire in anticipo. Famiglie come quelle di Hazrakali imparano a conservare medicine, rinforzare i tetti e salvare orti e animali prima che arrivi un ciclone. Ma per rafforzare davvero la resilienza, occorrono strumenti innovativi e tecnologia avanzata.
Per questo è nato SURF-IT, un progetto pilota sviluppato in collaborazione con Uttaran e la North South University di Dhaka. L’obiettivo è prevedere le mareggiate anche al di fuori dei cicloni, grazie a un sistema basato sull’intelligenza artificiale e sull’esperienza diretta delle comunità.
“A differenza di altri modelli che si basano solo sulle previsioni cicloniche, SURF-IT vuole prevedere anche le inondazioni causate da maree anomale”
Sumon Homaun Kabir, Program Manager di Azione Contro la Fame
Il progetto utilizza droni con tecnologia LiDAR per mappare in 3D gli argini e identificare i punti deboli, combinando dati su altezza, struttura del terreno, velocità dell’acqua e condizioni del suolo. Questi dati vengono poi elaborati dal team di ricerca con algoritmi di machine learning, per costruire un sistema di allerta precoce di nuova generazione.
Fondamentale è anche il coinvolgimento delle comunità locali, che aiutano i ricercatori a identificare le aree più fragili:
"Le persone conoscono il territorio meglio di chiunque altro. Abbiamo costruito il modello a partire dalla loro conoscenza”.
Prof. Jakariya, della North South University
AGROECOLOGIA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
A Simul Baria, grazie al supporto dei nostri team, tutte le famiglie partecipano a un progetto di agroecologia. Utilizzano fertilizzanti naturali, mulching, rotazione delle colture e orti rialzati, anche in presenza di suolo salino. Questo approccio permette di produrre cibo e rafforzare l’autonomia alimentare.
“Non lascio nemmeno un metro quadrato vuoto”, dice Rekha, che coltiva pomodori, spinaci, melanzane e peperoncini. Ora, insegna ad altre donne del villaggio come fare lo stesso.
Nel 2024, il Bangladesh è stato colpito da quattro disastri climatici in pochi mesi: cicloni, inondazioni improvvise, alluvioni nei bacini fluviali e piogge estreme. Oltre 18,4 milioni di persone sono state colpite. Ma grazie alla formazione, all’innovazione tecnologica e alla forza delle comunità locali, possiamo costruire sistemi più giusti e sicuri, e garantire una vita libera dalla fame a ogni persona.
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