Nota del redattore: questa storia è stato prodotta dal personale di Azione Contro la Fame in Somalia.
Quando Sahro Osman, 28 anni, e i suoi tre bambini sono arrivati a Huddur, nella regione somala di Bakool, suo figlio di 11 mesi Faysal era debole per la fame.
“I nostri animali sono morti e i nostri pozzi prosciugati“, ha detto. “Eravamo affamati, così abbiamo deciso di andarcene. Ma mi ci sono voluti tre giorni per trovare abbastanza acqua e cibo per i miei figli.” Il peggiorare dell’insicurezza alimentare nel suo villaggio e la siccità devastante che ha colpito la Somalia, ha costretto Sahro a lasciare la sua casa. Ha camminato per 90 km, senza cibo nè acqua, prima di raggiungere la città di Huddur.
“NON C’ERA NESSUNO a cui potessi chiedere aiuto”
“Non c’era nessuno a cui potevo rivolgermi, così ho intrapreso il lungo viaggio alla ricerca di una vita migliore per i miei figli. Ma non ero in grado di nutrire i miei figli, soprattutto il più piccolo, Faysal, che si era ammalato durante il viaggio,” ha detto Sahro. Anche se sua madre ha cercato di fare il possibile, Faysal non aveva accesso ai nutrienti vitali di cui aveva bisogno per rimanere in buona salute.
La Somalia è in uno stato di pre-carestia. Il Paese non è solo soggetto a una grave siccità ma anche a conflitti violenti da parte di gruppi armati: questi fattori sono all’origine delle diffusa – e molto pericolosa – crisi alimentare.
Famiglie come quella di Sahro, che dipendono dall’agricoltura e dall’allevamento del bestiame per nutrire i loro figli, sono state lasciate senza cibo e senza reddito. L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e altri beni essenziali continuano a impoverire le famiglie e mettere a repentaglio la loro capacità di soddisfare le esigenze di sopravvivenza quotidiana. Faticando a nutrire i propri figli, la famiglia di Sahro è solo una delle centinaia di famiglie che sono fuggite a Huddur per chiedere aiuto.
Salviamo vite
Affamato, indebolito da febbre e diarrea, Faysal è stato ammesso al centro di stabilizzazione di Azione Contro la Fame a Huddur, sostenuto anche da UK Aid. A Faysal è stata diagnosticata subito la malnutrizione acuta grave, per la quale rischiava la vita, ed è stato sottoposto immediatamente a una settimana di trattamento terapeutico e medico intensivo prima di essere rilasciato dal centro per le rimanenti settimane di terapia ambulatoriale.
“Per fortuna, Faysal ha iniziato rapidamente a riacquistare la sua salute,” ha detto Sahro.
Ma la situazione in Somalia rimane disastrosa e bambini come Faysal sono estremamente vulnerabili in questo momento.
Nelle ultime settimane, Azione Contro la Fame ha esaminato nel centro di Huddur oltre 700 bambini sotto i cinque anni, di cui 155 sono stati ammessi per il trattamento salvavita.
“La nostra priorità è quella di fornire un trattamento salvavita per i bambini gravemente malnutriti e proteggere la salute delle gestanti vulnerabili e delle madri che allattano,” ha detto John Clinton, Direttore Paese di Azione Contro la Fame in Somalia. “Nelle prossime settimane, il nostro obiettivo è di raggiungere 30.000 persone con lo screening di emergenza e il trattamento per malnutrizione grave.”