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Allarme povertà in Italia: dal report Istat, agli ultimi dati Inps, lo spettro della fame tocca anche il nostro paese

14 Luglio 2022

OGGI IN ITALIA CIRCA UNA PERSONA SU 10 PUÒ ESSERE CONSIDERATA POVERA: LO RIVELANO I RECENTI DATI ISTAT, A CUI SI AGGIUNGE IL RAPPORTO INPS CHE CI PARLA DI UNA POVERTÀ DILAGANTE, ANCHE TRA GLI OCCUPATI E I PENSIONATI.

GLI ULTIMI DATI SULLA POVERTÀ IN ITALIA

La fame, o meglio l’insicurezza alimentare, investe fasce di popolazione sempre più estese.

  • Dal 2005 la povertà assoluta è più che raddoppiata, investendo 5,6 milioni di persone.
  • Più che triplicata tra i bambini, che sono 1,3 milioni, il 14,2% del totale contro il 3,9% del 2005.
  • Cinque milioni di occupati, infatti, sono “non-standard”, categoria che, ovviamente, esclude il lavoro “in nero”.
  • 4,3 milioni di lavoratori dipendenti vivono sotto i mille euro al mese: sono quasi sempre giovani fino a 34 anni, donne, stranieri (soprattutto extra-Ue), con basso titolo di studio.
  • Le donne incassano, rispetto agli uomini, in media 4 mila euro in meno all’anno, quando lavorano (-25%).
  • D’altro canto, il 46% di loro è a part-time, quasi sempre involontario, record europeo (Inps 2022).
  • L’inflazione si abbatte sul reddito reale, riducendo il potere d’acquisto, anche e soprattutto dei generi essenziali, come quelli alimentari, con rincari al + 9,1% a giugno 2022.
  • A farne le spese in modo diseguale sono i più vulnerabili, le famiglie più numerose, specie se con figli piccoli. Lo confermano anche i dati Istat: il 45,3% delle famiglie in stato di povertà assoluta ha figli minori.

IL PROGETTO "MAI PIÙ FAME: DALL'EMERGENZA ALL'AUTONOMIA"

Cifre preoccupanti, che tuttavia non ci lasciano sorpresi: già un anno fa, abbiamo voluto occuparci della povertà e dell’insicurezza alimentare in Italia, con il nostro progetto-pilota, “Mai Più Fame: dall’emergenza all’autonomia”, il cui obiettivo è il contrasto all’insicurezza alimentare attraverso un percorso di sostegno alla spesa, maggiore consapevolezza nei consumi e nelle pratiche alimentari e accompagnamento all’autonomia lavorativa.

I dati preliminari del primo ciclo progettuale, che ha visto coinvolte 50 famiglie della periferia milanese, sono molto incoraggianti e ci spingono a rilanciare con una nuova edizione dell’iniziativa in partenza in autunno a Milano e presto in altre città, anche nel Sud Italia.

Oggi la povertà è la grande urgenza del Paese, che rischia di precipitarci rapidamente in uno scenario che pensavamo essere relegato al passato e ad altre aree geografiche: quello della fame.

Per evitare questo rischio, è evidente la necessità di interventi strutturali, di cui dovranno farsi carico non solo le organizzazioni del Terzo Settore, ma anche e soprattutto le Istituzioni, affinché la crisi globale che stiamo vivendo, esacerbata dall’effetto che conflitti e questioni ambientali hanno sui prezzi delle materie prime, energetiche e alimentari, non abbia effetti irrecuperabili sulla vita delle persone più vulnerabili e sull’intero tessuto sociale.

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