Un omaggio all’enorme coraggio e alla dignità delle persone con cui siamo onorati di collaborare nella nostra lotta per porre fine alla fame. Attraverso una selezione di alcune delle nostre foto più potenti, riflettiamo sul 2017, un anno che ci ha sfidato, rafforzato e ispirato.
BANGLADESH
“Stiamo lavorando al massimo delle nostre capacità e con la massima urgenza per soddisfare i bisogni immediati di sopravvivenza dei rifugiati e scongiurare una catastrofe umanitaria. Ci stiamo impegnando al massimo per ripristinare la dignità di queste persone traumatizzate.” – Nipin Gangadharan, direttore Paese di Azione Contro la Fame in Bangladesh
Un’escalation di violenza iniziata il 25 agosto 2017, nello stato di Rakhine in Myanmar, ha costretto oltre 600.000 rifugiati rohingya a fuggire attraverso il confine con il Bangladesh. Le Nazioni Unite hanno definito la crisi come “l’emergenza di rifugiati in più rapida crescita al mondo”.
La maggior parte dei rifugiati è arrivata nella regione di Cox’s Bazar in Bangladesh, dove Azione Contro la Fame ha potenziato il proprio team di risposta alle emergenze, che ora comprende 707 operatori umanitari locali e 1.171 volontari comunitari. Da agosto a dicembre 2017, abbiamo servito 2.8 milioni di pasti caldi ai rifugiati appena arrivati e abbiamo fornito acqua pulita, servizi igienici e assistenza salva-vita a 603.243 persone che ne avevano urgente bisogno, in modo particolare donne incinta e bambini.
SOMALIA
“C’è stata una siccità in tutti gli aspetti della nostra vita, non solo la pioggia o la perdita di bestiame. A volte, ero costretta a scegliere quale bambino nutrire. Spesso, rinunciavo io stessa al cibo. È stato un viaggio difficile. “- Halima Jama Samatar
Halima, 80, vive ad Eyl, nel nord-est della Somalia, dove stagione dopo stagione le piogge sono sempre più scarse e la siccità si prolunga.
Halima Si prende cura di 12 bambini orfani nella sua comunità. La siccità l’ha lasciata senza cibo o reddito. Attraverso il programma di emergenza e sostentamento alimentare di Azione Contro la Fame, ora riceve trasferimenti di denaro mensili, che le consentono di acquistare cibo o prendere decisioni in merito ad altre necessità urgenti.
“Senza i 70$ che ho ricevuto in questi ultimi due mesi e l’aiuto dei miei vicini, non so come saremmo sopravvissuti”, ha detto Halima.
SUD SUDAN
“Gli sforzi umanitari hanno evitato la catastrofe e allevato la sofferenza delle persone. Ma gli aiuti umanitari non possono porre fine al conflitto in Sud Sudan. Senza una soluzione politica, la fame peggiorerà e persisterà, nonostante i nostri sforzi. “- Hajir Maalim, Direttore regionale per l’Africa orientale di Azione Contro la Fame
Lo scorso febbraio, è stata dichiarata una carestia in diverse parti del Sud Sudan, con 100.000 persone a rischio di sopravvivenza nello Unity State. Sebbene – grazie agli intensi sforzi umanitari – l’allarme carestia sia rientrato nelle due contee in cui era stata dichiarata nel 2017, l’insicurezza alimentare è peggiorata: colpisce ora 1.4 milioni di persone in più rispetto allo scorso anno, ed è stata classificata a livelli di emergenza anche in parti stabili del Paese.
YEMEN
“Oggi più di tre quarti della popolazione dello Yemen sono a rischio di carestia e le organizzazioni umanitarie non possono raggiungere le persone bisognose in molte parti del Paese a causa della guerra. I bambini sono i più colpiti, essendo i più vulnerabili a malnutrizione e malattie gravi. Che tipo di vita stiamo offrendo a questi bambini innocenti? “- Federico Soranzo, Direttore Paese di Azione Contro la Fame in Yemen
A differenza delle altre foto di questa raccolta, questa foto è stata scattata nel 2016, prima che il conflitto in Yemen si intensificasse e diventasse quella che ora è la peggiore crisi umanitaria del pianeta. Marzo 2018 segna il terzo anniversario dell’inizio della guerra in Yemen: oggi il Paese sta vivendo una grave epidemia di colera, in concomitanza al collasso del suo sistema sanitario.
Azione Contro la Fame è presente in Yemen dal 2012. Il nostro team di oltre 260 operatori umanitari attualmente provvede a fornire trattamenti salva-vita per i bambini malnutriti e altri aiuti alle persone che vivono nelle aree di Abyan, Hajjah e Lahij. A dicembre 2017, siamo stati costretti a sospendere temporaneamente i nostri programmi nella zona di Hodeidah a causa dell’intensificarsi del conflitto.
SENEGAL
“L’anno scorso, il team di Azione Contro la Fame ha costruito un pozzo presso il centro sanitario di Matam per poter fornire acqua pulita e ha insegnato a me e alle mie colleghe a diagnosticare e curare la malnutrizione, in modo da poter aiutare mamme e bambini“.
Ndiaye, ostetrica, esamina la futura mamma Dieymocha Dembebe nell’ospedale Bokidiawe di Matam, uno dei distretti del Senegal con il più alto tasso di malnutrizione acuta.
IRAQ
Una ragazza torna a scuola nel villaggio di Bawiza a Nord di Mosul, in Iraq.
Quando l’ISIS ha preso il controllo di Mosul e delle aree circostanti nel 2014, le scuole sono state chiuse e l’istruzione della maggior parte dei bambini è stata interrotta. Nel corso del 2017, la città è stata gradualmente sottratta al controllo del gruppo militante. Quando è stato riaperta, Azione Contro la Fame ha installato un pozzo e un generatore nella scuola, per assicurarsi che gli studenti e gli insegnanti avessero accesso all’acqua pulita tutto il giorno.
REPUBBLICA CENTRAFRICANA
Una parte cruciale della risposta di Azione Contro la Fame al conflitto e all’emergenza umanitaria nella Repubblica Centrafricana consiste nel fornire supporto psicologico a madri e bambini che hanno subito traumi, che possono interferire con l’allattamento e la nutrizione.
Nel centro pediatrico di Bangui, la capitale del Paese, il nostro staff lavora per rafforzare i legami tra madri e figli, per prevenire e per curare la malnutrizione. Dopo aver affrontato ripetuti traumi, la creazione di collegamenti emotivi può essere estremamente difficile, con effetti duraturi sulla salute mentale e fisica dei genitori e dei bambini.
Una parte di questo programma comporta un’attività molto semplice: le madri che fanno il bagnetto ai loro bambini. Per madre e figlio, è un momento tranquillo in cui instaurare un legame e un rifugio dalla violenza e dalle estreme difficoltà della vita quotidiana nella Repubblica Centrafricana.
LIBANO
Questi bambini non hanno mai visto il loro Paese natale: hanno vissuto la loro intera vita come rifugiati in Libano.
In Libano, il 25% della popolazione è composta da rifugiati siriani. Nella Bekaa Valley, che ospita quasi 400.000 rifugiati, Azione Contro la Fame fornisce acqua sicura, servizi igienici e programmi di sicurezza alimentare e di sostentamento per aiutare a prevenire la fame e la malnutrizione.
CAMBOGIA
“Mi piace dormire nel villaggio, gli abitanti di qui sono più disponibili ad accogliermi e ho la sensazione di trovarmi a casa. Stando qui con loro, riesco a capire meglio la situazione delle famiglie e delle comunità.” – Dara Vann, Community Mobilizer di Azione Contro la Fame in Cambogia
Dara Vann conduce la prima sessione informativa su come fare per allestire una banca del riso nel villaggio di Kompenh, nella provincia di Preah Vihear, in Cambogia. Azione Contro la Fame sta lavorando in tutta la provincia per spezzare il ciclo della fame. In alcuni villaggi lavoriamo con i residenti per creare banche del riso comunitarie, per fornire reti di sicurezza e gestire il rischio di disastri e insicurezza alimentare per le famiglie più povere.
Le banche del riso permettono alle famiglie estremamente povere di prendere in prestito il riso in tempi difficili a tassi di interesse molto più bassi, aiutandoli così a proteggersi dalla fame ed evitare l’indebitamento.
Il compito di Dara è quello di informare le comunità, spiegare come funzionano le banche e come potranno beneficiarne le persone, rispondere alle domande e incoraggiare il maggior numero possibile di persone a unirsi al progetto.
COSTA D’AVORIO
Le ragazze giocano nel loro quartiere ad Abidjan, capitale nel Sud del Paese.
La fascia della popolazione più povera nella zona urbana di Abidjan, una delle città più popolose dell’Africa, è particolarmente vulnerabile alla denutrizione. Azione Contro la Fame lavora con donne di diverse età per sostenere la pianificazione familiare, la salute riproduttiva e l’assistenza prenatale e neonatale, contribuendo a spezzare il ciclo intergenerazionale della fame e ridurre allo stesso tempo i tassi di mortalità materna e infantile.
I nostri programmi si rivolgono anche i padri, insegnando loro come possono sostenere al meglio le loro mogli durante la gravidanza e contribuire a cambiare una tradizione culturale secolare per la quale occuparsi dei figli è un “lavoro da donne”.
COLOMBIA
Il professor Ever Melkar insegna agli studenti di Samaniego, in Colombia, la sicurezza alimentare e l’agricoltura biologica, nell’ambito del programma di sicurezza alimentare di Azione Contro la Fame. Le colture locali includono fagioli, patate, mais, frumento e melograni.
A fine novembre 2016 sono stati firmati gli accordi di pace per porre fine a mezzo secolo di conflitto armato in Colombia tra le FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e il governo. L’anno scorso ha segnato una fase di transizione, che sta portando i colombiani a chiudere il capitolo più doloroso della Storia del Paese. Nonostante i segnali di speranza, il Paese deve affrontare ancora sfide enormi. Azione Contro la Fame ha lavorato in Colombia per oltre due decenni.
BANGLADESH
“Sono fuggito con mia madre. Mio padre è stato ucciso. Gli hanno tagliato la gola. Ho avuto del cibo da Azione Contro la Fame questa mattina. Quindi ora non sono più affamato. Non avevamo niente da mangiare mentre camminavamo per arrivare qui. Ma ora mi sento meglio. Non siamo riusciti a portare nulla con noi da casa. Ho dovuto lasciare tutto alle spalle. La mia casa è stata bruciata. ” Muk, un bambino rifugiato a Cox’s Bazar, in Bangladesh
Muk è fuggito dai combattimenti nel suo villaggio in Myanmar con sua madre, i suoi fratelli e i suoi nonni. Ora sono rifugiati nel campo di Balukhali in Bangladesh, dove vinono insieme a più di 600.000 persone Rohingya. Durante le distribuzioni di cibo organizzate da Azioen contro la Fame, Muk raccoglieva i sacchi di riso biryani per la sua famiglia, per poi tornare al suo rifugio di fortuna. Azione Contro la Fame ha dato le razioni di cibo alla famiglia di Muk ogni giorno da quando sono arrivati nel campo una settimana fa, e le nostre squadre hanno fornito loro il primo cibo che hanno potuto mangiare dopo aver attraversato il confine con il Bangladesh.
La maggior parte dei rifugiati Rohingya in Bangladesh sono bambini: comprendono tra il 55 e il 58% della popolazione di rifugiati. Oltre a fornire un trattamento salva-vita per la malnutrizione e la distribuzione quotidiana di cibo e acqua pulita, i nostri programmi supportano spazi a misura di bambino dove i bambini rifugiati – molti dei quali hanno vissuto traumi fortissimi – possono essere di nuovo bambini.
UGANDA
Nel 2016 non c’era molto da vedere vicino alla cittadina di Yumbe, in Uganda. Oggi, Yumbe è la patria di Bidi Bidi, uno dei più grandi insediamenti di rifugiati nel mondo. L’Uganda ospita attualmente più di 1.000.000 di rifugiati in fuga dalla fame e dai conflitti nel vicino paese del Sud Sudan.
In entrambe le comunità di accoglienza e negli insediamenti di rifugiati, Azione Contro la Fame sostiene i centri sanitari per prevenire, diagnosticare e curare i bambini gravemente malnutriti e istruire le madri su come nutrire e prendersi cura dei bambini e promuovere la loro salute e lo sviluppo. Nell’ultimo anno, i nostri programmi hanno migliorato la nutrizione e la sicurezza alimentare di 244.568 persone vulnerabili in Uganda.
GIORDANIA
Secondo l’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sono oltre cinque milioni i rifugiati siriani: uomini, donne e bambini che sono stati costretti a fuggire dalla guerra nel loro Paese. La stragrande maggioranza di questi rifugiati si è stabilita in altri Paesi della regione, principalmente in Libano, Turchia e Giordania.
Nel campo profughi di Azraq in Giordania, Azione Contro la Fame attua programmi per garantire che le persone abbiano accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici, con il sostegno dell’UNICEF. Oltre a fornire all’intera popolazione del campo acqua pulita, i nostri programmi comprendono anche la promozione dell’igiene, il trattamento delle acque reflue, l’approvvigionamento idrico, la manutenzione giornaliera di oltre 3.600 strutture WASH e lavori di costruzione.
ETIOPIA
La regione somala del sud dell’Etiopia è un posto difficile in cui vivere. È un paesaggio arido, vasto e rossastro, con poche sorgenti d’acqua o alberi, segnato da cespugli bianchi contorti che si stagliano contro la terra. La regione non ha visto una normale stagione delle piogge in quasi tre anni. Questa prolungata siccità ha ucciso i pascoli e il bestiame e ha lasciato le famiglie vulnerabili di fronte a una grave penuria di cibo.
Le équipe di Azione Contro la Fame lavorano nei villaggi vicino alla dispenseria rurale di Gode, nella regione somala dell’Etiopia, per lo screening e la fornitura di trattamenti salvavita ai bambini malnutriti. Il giorno in cui è stata scattata questa foto, le donne incinte e le madri in fase di allattamento stavano aspettando di raccogliere le loro razioni di cibo terapeutico pronto per l’uso da portare a casa per i bambini. Azione Contro la Fame cura i pazienti attraverso un programma ambulatoriale.