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PIÙ DI UN MILIONE DI VENEZUELANI HANNO BISOGNO DI AIUTI UMANITARI IN COLOMBIA

14 Novembre 2018
  • Le cifre ufficiali parlano di 1.1 milioni di venezuelani  entrati in Colombia, la metà circa per rimanere nel Paese e il resto per proseguire verso l’Ecuador, il Perù o il Brasile. In totale, 2.3 milioni di persone (considerando le cifre ufficiali) hanno lasciato il Venezuela.
  • La maggior parte di loro vive per strada, senza accesso garantito al cibo e ai servizi sanitari.. I casi di violenza sessuale sono  aumentati rendendo le donne un gruppo particolarmente  vulnerabile.
  • Il Governo stima che questa cifra potrebbe raggiungere in pochi mesi i 3 milioni di venezuelani, trasformando la Colombia in un Paese di accoglienza.
  • Azione Contro la Fame supporta 24.000 venezuelani nelle aree di  Guajira e Santander.

 

Milano, 14 novembre 2018

Solamente qualche anno fa, la popolazione fuggiva dalla Colombia cercando protezione. Sembra abbastanza contraddittorio vedere come oggi il Paese è una terra di accoglienza”, spiega il Direttore Paese di Azione Contro la Fame in Colombia, John Orlando. Il team sul campo sta raddoppiando gli sforzi per affrontare la crisi migratoria, particolare per la sua dispersione geografica (la Colombia sei zone di frontiera): i migranti si concentrano sulle frontiere, ma anche nelle stazioni dei mezzi pubblici, nei parchi o in campeggi precari.

A volte diventa difficile offrire  un aiuto regolare a queste persone, perché sono in costante movimento. I gruppi si spostano sulla base delle soluzioni che trovano, dell’apertura o meno di alcune frontiere,” sottolinea Orlando.

I nostri team hanno trovato casi di bambini che soffrono di malnutrizione acuta e una presenza altissima di madri sole che vivono con i loro piccoli per strada, visto che gli uomini sono migrati prima di loro o sono rimasti in Venezuela per provare a mantenere almeno la casa”, spiega Lucía Lois Méndez de Vigo, che è appena tornata da una missione di controllo nel dipartimento di Guajira. “Sono frequenti i casi di madri in fase di allattamento che hanno perso la capacità di allattare al seno a causa dello stress post-traumatico, così come sono frequenti i casi di gravidanze indesiderate che riflettono la violenza sessuale a cui devono far fronte molte donne durante la fuga”, aggiunge Medez de Vigo. Molte di queste donne incinta soffrono di anemia, che può avere  un impatto molto grave sulla salute nutrizionale del bebè. Sono aumentati  anche  i casi di morte durante il parto. Al momento, il sistema sanitario colombiano da solo si occupa dei casi urgenti tra la popolazione venezuelana. 

 

Impatto sulla popolazione colombiana più povera

Guajira e Norte de Santander sono già tra le regioni più povere del Paese e questo flusso migratorio sta esercitando una pressione insolita sull’erogazione già precaria dei servizi. Le scuole accettano bambini venezuelani ma il programma di alimentazione scolastica colombiano copre solo i bambini registrati. Quello che fanno per non lasciare fuori nessun  bimbo senza cibo èdistribuire le razioni tra tutti i bambini, riducendo la quantità”, spiega da Ríohacha, Martín Hoyos, capo della ufficio di Guajira. “Inoltre, questa zona viveva, in gran parte, dello scambio commerciale con il Venezuela, colpito profondamente dal 2015. L’impatto sulla popolazione indigena Wayuu,, il cui territorio si stende in una piccola parte tra i due Stati, è stato particolarmente grave,”dichiara Hoyos. “E i registri dell’anagrafe si trovano davanti a una sfida gigante: i figli di madri venezuelane che nascono in Colombia sono apolidi, senza nessuna nazionalità ufficiale”, aggiunge Lucia Lois Mendez de Vigo.


Cibo e denaro per aiutare i colpiti

Azione Contro la Fame sta dispiegando équipe mobili di diagnostica e cura della malnutrizione per raggiungere la popolazione e stafacilitando i trasferimenti in denaro alla popolazione più vulnerabile. Azione Contro la Fame sta anche preparando un intervento a Bogotá e Cartagena, con l’obiettivo di aiutare i venezuelani che desiderano rimanere nel Paese. 

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