Le violenze nello Stato di Rakhine, che hanno avuto inizio il 25 agosto 2017, hanno spinto 509.000 Rohingya attraverso il confine, verso Cox’s Bazar, in Bangladesh. La velocità e la portata dell’affluenza hanno causato un’emergenza umanitaria senza precedenti. Le persone arrivate in Bangladesh dal 25 agosto sono giunte senza nulla o quasi, avendo speso la maggior parte dei loro risparmi nel trasporto e per la costruzione di un riparo, spesso formato solo da un telo di plastica tenuto su da bambù.
I Rohingya appena arrivati fanno affidamento all’assistenza umanitaria per il cibo e altre necessità di base. I servizi di base che erano disponibili in precedenza ora sono sotto sforzo a causa del massiccio aumento delle persone presenti nella zona. In alcuni degli accampamenti improvvisati, che sorgono sempre più di frequente, non c’è accesso a strutture idriche e sanitarie, aumentando il rischio diffusione di malattie. Le nostre stime dicono che sono oltre 320.000 gli individui che ancora non hanno accesso ad acqua e servizi igienici.
La popolazione Rohingya a Cox’s Bazar è altamente vulnerabile: dopo essere fuggiti da violenze feroci e sperimentato un grave trauma, ora si trovano a vivere in condizioni estremamente difficili.
Secondo una valutazione condotta dai nostri operatori sul campo, 31167 bambini al di sotto dei 5 anni sono affetti da malnutrizione acuta grave e ulteriori 11 991 da malnutrizione acuta e hanno bisogno di un trattamento nutrizionale immediato.
Azione contro la Fame ha mobilitato un team di 400 persone per far fronte alla crisi umanitaria e finora abbiamo distribuito 624 770 pasti caldi ai nuovi arrivati, 812.279 litri di acqua pulita attraverso camion cisterna e fornito un primo soccorso psicologico a oltre 27.000 nuovi rifugiati.