Manan* ha 65 anni e vive con 22 familiari, tra cui 6 bambini sotto i cinque anni, in un villaggio della provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan. Lei e la sua famiglia sono stati costretti a migrare dopo che la siccità ha seccato i campi della loro fattoria e il conflitto ha distrutto la loro casa, lasciandoli improvvisamente senza un tetto.
I cambiamenti climatici e i conflitti in Afghanistan
“Siamo venuti qui a causa della siccità, non abbiamo niente da mangiare” ci dice Manan. “Le nostre condizioni di vita peggiorano giorno dopo giorno. I dottori mi hanno detto che se non riuscissimo a nutrire propriamente i bambini in breve tempo, diventeranno malnutriti. Non abbiamo oggetti di valore in casa da vendere e se gli altri villaggi non ci inviano del cibo, saremo ridotti in povertà.”
Questa zona remota è colpita da diversi problemi: disoccupazione, prezzi elevati, migrazioni forzate a causa dei conflitti e dei cambiamenti climatici.
Manan ha perso diversi familiari a causa dei conflitti, e la siccità causata dalla crisi climatica ha reso impossibile l’agricoltura nella fattoria di famiglia. Senza cibo, i bambini rischiano la malnutrizione.
“Se i problemi di disoccupazione, siccità, malattie e conflitti dovessero perdurare, saremo costretti a migrare in altri Paesi alla ricerca di un futuro migliore, o addirittura a vendere i nostri bambini per sfamarci.” Conclude la donna.
Azione Contro la Fame in Afghanistan
Da oltre 25 anni, implementiamo progetti di nutrizione, salute, acqua e mezzi di sussistenza. Attraverso le nostre cliniche, miglioriamo l’accesso ai servizi sanitari e nutrizionali da parte delle persone vulnerabili nelle aree più remote del Paese senza un sistema sanitario locale. Inoltre, supportiamo le donne incinte e con bambini sotto i cinque anni a rischio di malnutrizione, forniamo sostegno psicologico e distribuiamo kit igienici in risposta alla pandemia di Covid-19.
*Nome di fantasia per proteggere l’incolumità della donna.