È PASSATO UN MESE DA QUANDO LE AUTORITÀ TALEBANE HANNO VIETATO ALLE DONNE DI LAVORARE PER LE ONG NAZIONALI E INTERNAZIONALI, E DALLA NOSTRA DECISIONE DI SOSPENDERE LE ATTIVITÀ NON VITALI NEL PAESE.
IL LAVORO DELLE NOSTRE CLINICHE MOBILI
Data la scarsità di centri sanitari permanenti nelle comunità rurali, le cliniche mobili sono un’ancora di salvezza vitale, che consente agli operatori umanitari di fornire servizi sanitari essenziali anche nelle aree più difficili da raggiungere. Nei casi più gravi di malnutrizione, le squadre mobili provvedono ad inviare i bambini e le donne gravemente malati negli ospedali.
- Nonostante la sospensione della maggior parte delle attività, in questo periodo abbiamo mantenuto le operazioni in due centri di trattamento nutrizionale salvavita nella provincia di Helmand. Ciò è stato possibile grazie a un’esenzione del Ministero della Sanità afghano che consente alle donne di continuare a lavorare nelle strutture mediche.
- Oggi stiamo gradualmente riprendendo il lavoro delle nostre cliniche mobili in Badakhshan, Daykundi, Ghor e Helmand, regioni in cui l’accesso all’assistenza sanitaria è limitato. Qui il personale fornisce cure mediche salvavita a donne e bambini e garantisce miglioramenti a livello comunitario in materia di salute e nutrizione.
- Prevediamo inoltre di riaprire il prima possibile anche le cliniche mobili di Daykundi e Badakhshan
Azione Contro la Fame IN AFGHANISTAN
Azione Contro la Fame lavora in Afghanistan dal 1995 per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e nutrizionali per le comunità più vulnerabili, in particolare per i bambini sotto i cinque anni, le donne incinte e le donne in età fertile. Tra gennaio e luglio 2022, Azione Contro la Fame ha sostenuto quasi 500.000 persone attraverso le sue cliniche mobili e le unità di alimentazione terapeutica in cinque province del Paese: Kabul, Daykundi, Helmand, Ghor e Badakhshan. L’organizzazione impiega quasi 1.000 persone nel Paese, tra cui quasi 400 donne.
iL NOSTRO APPELLO
“Per quasi 30 anni, le donne sono state un pilastro importante del nostro lavoro per combattere la fame in Afghanistan. Insieme alla comunità umanitaria del Paese, continuiamo a chiedere alle autorità talebane di porre rapidamente fine alle misure di esclusione delle donne annunciate a dicembre. Un divieto che mette in pericolo la vita di milioni di persone nel Paese”, afferma Sami Guessabi, direttore di Azione Contro la Fame in Afghanistan.
I diritti delle donne sono al centro della missione di Azione Contro la Fame. Con l’evolversi della situazione in Afghanistan, continueremo a impegnarci per la parità di genere e per un’assistenza sanitaria accessibile a tutti.
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