OGGI IN ITALIA CIRCA UNA PERSONA SU 10 PUÒ ESSERE CONSIDERATA POVERA: LO RIVELANO I RECENTI DATI ISTAT, A CUI SI AGGIUNGE IL RAPPORTO INPS CHE CI PARLA DI UNA POVERTÀ DILAGANTE, ANCHE TRA GLI OCCUPATI E I PENSIONATI.
GLI ULTIMI DATI SULLA POVERTÀ IN ITALIA
La fame, o meglio l’insicurezza alimentare, investe fasce di popolazione sempre più estese.
- Dal 2005 la povertà assoluta è più che raddoppiata, investendo 5,6 milioni di persone.
- Più che triplicata tra i bambini, che sono 1,3 milioni, il 14,2% del totale contro il 3,9% del 2005.
- Cinque milioni di occupati, infatti, sono “non-standard”, categoria che, ovviamente, esclude il lavoro “in nero”.
- 4,3 milioni di lavoratori dipendenti vivono sotto i mille euro al mese: sono quasi sempre giovani fino a 34 anni, donne, stranieri (soprattutto extra-Ue), con basso titolo di studio.
- Le donne incassano, rispetto agli uomini, in media 4 mila euro in meno all’anno, quando lavorano (-25%).
- D’altro canto, il 46% di loro è a part-time, quasi sempre involontario, record europeo (Inps 2022).
- L’inflazione si abbatte sul reddito reale, riducendo il potere d’acquisto, anche e soprattutto dei generi essenziali, come quelli alimentari, con rincari al + 9,1% a giugno 2022.
- A farne le spese in modo diseguale sono i più vulnerabili, le famiglie più numerose, specie se con figli piccoli. Lo confermano anche i dati Istat: il 45,3% delle famiglie in stato di povertà assoluta ha figli minori.
IL PROGETTO "MAI PIÙ FAME: DALL'EMERGENZA ALL'AUTONOMIA"
Cifre preoccupanti, che tuttavia non ci lasciano sorpresi: già un anno fa, abbiamo voluto occuparci della povertà e dell’insicurezza alimentare in Italia, con il nostro progetto-pilota, “Mai Più Fame: dall’emergenza all’autonomia”, il cui obiettivo è il contrasto all’insicurezza alimentare attraverso un percorso di sostegno alla spesa, maggiore consapevolezza nei consumi e nelle pratiche alimentari e accompagnamento all’autonomia lavorativa.
I dati preliminari del primo ciclo progettuale, che ha visto coinvolte 50 famiglie della periferia milanese, sono molto incoraggianti e ci spingono a rilanciare con una nuova edizione dell’iniziativa in partenza in autunno a Milano e presto in altre città, anche nel Sud Italia.
Oggi la povertà è la grande urgenza del Paese, che rischia di precipitarci rapidamente in uno scenario che pensavamo essere relegato al passato e ad altre aree geografiche: quello della fame.
Per evitare questo rischio, è evidente la necessità di interventi strutturali, di cui dovranno farsi carico non solo le organizzazioni del Terzo Settore, ma anche e soprattutto le Istituzioni, affinché la crisi globale che stiamo vivendo, esacerbata dall’effetto che conflitti e questioni ambientali hanno sui prezzi delle materie prime, energetiche e alimentari, non abbia effetti irrecuperabili sulla vita delle persone più vulnerabili e sull’intero tessuto sociale.