Atlante della Fame in Italia: il nostro nuovo report che fotografa una crisi silenziosa. La povertà alimentare colpisce sempre più spesso famiglie che lavorano. Noi siamo qui per raccontarla, renderla visibile e contrastarla.
Atlante della Fame in Italia: questo è il nome del nostro nuovo report incentrato sulla povertà alimentare nel nostro Paese. Un’analisi che restituisce con forza una realtà sempre più diffusa, che riguarda un numero crescente di famiglie, anche quelle che lavorano e si impegnano ogni giorno, ma che si trovano costrette a fare i conti con rinunce dolorose: scegliere cibo meno nutriente, ridurre le porzioni o arrivare a saltare i pasti per riuscire a sostenere le spese essenziali.
Con l’Atlante della Fame in Italia abbiamo voluto restituire una fotografia chiara, aggiornata e concreta di questa crisi silenziosa. Un report che presentato alla Camera dei Deputati per portare all’attenzione delle istituzioni, dei media e dell’opinione pubblica un dato allarmante: nel 2024 quasi 3 milioni di famiglie, pari a circa 6 milioni di persone, non sono riuscite a permettersi un’alimentazione sana e bilanciata.
Un fenomeno in crescita che ci racconta una fragilità sempre più diffusa e trasversale.
Povertà alimentare in Italia: quando il cibo diventa una rinuncia quotidiana
Oggi nel nostro Paese oltre 4 milioni di famiglie mostrano segnali di deprivazione alimentare e quasi 3 milioni non riescono ad accedere con continuità a un pasto nutrizionalmente adeguato. Le rinunce diventano parte della quotidianità: si sceglie il cibo meno costoso invece di quello nutriente, si riducono le porzioni, si rinuncia a frutta, verdura e proteine.
Come Azione Contro la Fame vediamo ogni giorno le conseguenze di questa situazione: non si tratta solo di mancanza di cibo, ma di perdita di dignità, salute compromessa, isolamento sociale e paura del futuro.
Non possiamo accettarlo! Per questo, noi di Azione Contro la Fame interveniamo con i nostri programmi in Italia “Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia” con tessere spesa ed educazione alimentare per i bisogni immediati e accompagniamo le persone verso l’autonomia con percorsi di formazione e inserimento lavorativo. Un approccio innovativo che funziona.
Perchè tutti hanno diritto a una vita libera dalla fame, nelle comunità più vulnerabili delle nostre città, nei luoghi più sperduti del mondo, nelle guerre o durante i disastri naturali. E la fame, ne siamo sicuri, si può fermare. Insieme.
Atlante della Fame in Italia: i profili più esposti
I numeri dell’Atlante mostrano con precisione quali sono i profili più esposti alla povertà alimentare. Nel 2023, a fronte di un’incidenza media nazionale dell’8,8% di famiglie che non possono permettersi un pasto proteico almeno ogni due giorni, nel Sud Italia la quota sale al 14,3%, superando il 10% anche nelle Isole e nel Centro.
La vulnerabilità cresce ulteriormente in presenza di specifiche condizioni:
- famiglie con tre o più figli minori: 16,6%
- famiglie con componenti stranieri: 14,7%
- nuclei in cui la persona di riferimento ha al massimo la licenza media: 11,4%
- giovani fino a 34 anni: 10,8%
Il filo rosso è economico: redditi bassi, precarietà, arretrati nelle spese e scarsa stabilità lavorativa. Il lavoro, oggi, non è più una garanzia di sicurezza alimentare. Anche chi è occupato può trovarsi nell’impossibilità di accedere a un’alimentazione sana e nutriente. È il volto sempre più evidente della povertà lavorativa, che attraversa classi sociali e territori.
Politiche pubbliche e Terzo Settore: serve un cambio di passo
In Italia il contrasto alla povertà alimentare si basa su misure pubbliche e interventi del Terzo Settore. Strumenti come la Carta Dedicata a Te e il Reddito Alimentare rispondono a un bisogno immediato, ma restano legati a un’impostazione prevalentemente emergenziale, raramente accompagnata da percorsi strutturati di autonomia.
Accanto a queste misure esistono modelli più evoluti: empori solidali, tessere spesa, progetti integrati che uniscono assistenza, educazione alimentare e inclusione lavorativa. Ma la risposta dominante resta frammentata e troppo spesso limitata alla sola distribuzione di cibo.
Noi crediamo che serva un approccio diverso: più strutturale, più umano, più efficace.
Le nostre proposte: dal dato all’azione concreta
Con l’Atlante della Fame in Italia proponiamo un passaggio chiaro: dall’emergenza a una strategia strutturale basata sui diritti e sull’autonomia delle persone. Le nostre raccomandazioni mettono al centro:
- il riconoscimento del diritto al cibo nella legislazione nazionale
- un coordinamento stabile tra istituzioni attraverso un Tavolo permanente
- percorsi personalizzati orientati all’autonomia
- politiche del lavoro dignitose che garantiscano accesso a una dieta sana
- dati pubblici trasparenti per monitorare efficacia e copertura degli interventi.
La povertà alimentare non è un problema distante. È qui, nelle nostre città, nei nostri quartieri, nelle famiglie che incontriamo ogni giorno. Raccontarla significa renderla visibile. Affrontarla significa difendere un diritto fondamentale: quello al cibo.
E noi continuiamo a farlo, insieme.
Note
Il report è stato realizzato da Azione Contro la Fame Italia in collaborazione con le ricercatrici di Percorsi di Secondo Welfare e Università degli Studi di Milano Ilaria Caracozza, Celestina Valeria De Tommaso, Chiara Lodi Rizzini e Franca Maino.
A cura di: Ilaria Adinolfi, Ilaria Caracozza, Giulia Carlini, Livia Celardo, Celestina Valeria De Tommaso, Chiara Lodi Rizzini, Franca Maino, Angela Pepe.
