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Una maratona di solidarietà per contrastare la fame in Italia: la cena di Natale più grande del mondoUna maratona di solidarietà per contrastare la fame in Italia: la cena di Natale più grande del mondo

“La cena di Natale più grande del mondo”: la solidarietà contro la fame in Italia

9 Dicembre 2021

Sono sempre di più, in Italia, le aziende che si stanno aggregando alla “Cena di Natale più grande del mondo” che Azione Contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile, ha deciso di imbandire con l’aiuto delle aziende nell’ottica di far fronte all’emergenza alimentare in corso in Italia e nel mondo.

Una vera e propria “pandemia silenziosa” che, attualmente, riguarda a livello globale 811 milioni di persone (SOFI) e che si sta propagando, in termini di insicurezza alimentare, anche nel nostro Paese: nel 2020, la povertà assoluta in Italia, infatti, ha riguardato oltre 5,6 milioni di individui (il 9,4% delle persone residenti nel paese, contro il 7,7% dell’anno precedente) di cui 1,3 milioni di bambini; a soffrire di più, le famiglie con figli (Istat).

La cena solidale più grande del mondo

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Per questa ragione, con l’obiettivo di fornire una risposta solidale alla crisi in vista delle prossime festività natalizie, Azione Contro la Fame ha lanciato la sfida della cena più grande del mondo con un sito dedicato (www.azionecontrolafame.it/lacenapiugrande) che permette alle aziende di coinvolgere nella loro scelta solidale anche i propri collaboratori.

Anche molti chef hanno risposto alla chiamata solidale dando la loro disponibilità per cooking class digitali con le aziende: si tratta di Ritu Dalmia (“Cittamani”), Cesare Battisti (“Ratanà”), Marc Lantieri (“Castello di Grinzane Cavour”), Lorenzo Venturelli (“La Porta di Bologna”), Francesco Mascheroni (“Armani Ristorante”) e Ferdinando Palomba (“Emporio Armani Ristorante”).

Tra le aziende che per prime hanno aderito alla proposta vi sono Bonduelle, Epson, Falck Renewables e Scor, Kearney, Flying Tiger Copenhagen, Edenred, alcune con donazioni liberali altre scegliendo i prodotti natalizi solidali di Azione Contro la Fame, dal classico panettone alle tovagliette di Moroni Gomme.

Le aziende sostenitrici hanno, poi, potuto raccontare il proprio impegno solidale tramite un e-card natalizia o divulgando alla propria rete di clienti e fornitori la propria pagina del sito www.azionecontrolafame.it/lacenapiugrande con l’intento di continuare ad aggiungere “posti a tavola”.

“Lo spirito dell’iniziativa è molto semplice: in un momento in cui tutti, responsabilmente, siamo chiamati a evitare assembramenti e, quindi, anche occasioni di scambio di auguri, abbiamo pensato che l’online, grazie alle piattaforme di conference call, offre oggi la possibilità di imbandire una tavola virtuale a cui tutti possono partecipare. Con la ‘Cena di Natale più grande del mondo’ non è più necessario, usando una celebre espressione tratta dalla commedia di Garinei e Giovannini, “aggiungere un posto a tavola”. Ma non solo: i commensali potranno contribuire a dare cibo a chi non ce l’ha. Partecipare, infatti, diventa non solo un’opportunità per dare cibo ed alimenti terapeutici ai bambini malnutriti nel Sud mondo ma anche un modo per consentire alle famiglie più vulnerabili del nostro Paese di liberarsi dalle catene dell’insicurezza alimentare”.

Simone Garroni, direttore generale di Azione Contro la Fame

“Flying Tiger si impegna da sempre per portare felicità e sorrisi attraverso la sua gamma di prodotti dalla forte carica ironica. Per questo motivo siamo orgogliosi di collaborare nuovamente con Azione Contro la Fame supportandoli attraverso il dono natalizio che abbiamo pensato per tutto il nostro staff. In questo modo vogliamo dare un aiuto concreto nel mondo regalando un momento di gioia dove è più difficile”.

Gabriele Traversi, Marketing Manager Flying Tiger Italia

Ma non solo: c’è anche chi si aggregherà alla maratona di Natale di Azione Contro la Fame sensibilizzando i propri clienti all’interno dei propri punti vendita, con una operazione di cause related marketing. Gli “artigiani del Sushi” di Kelly Delly, tramite i 200 punti vendita presenti in Italia, contribuiranno alla lotta alla fame e alla malnutrizione infantile promuovendo una raccolta fondi legata alla vendita dei propri menu.

I progetti sostenuti

Saranno tre, in particolare, le attività sul campo che saranno supportate dall’organizzazione attraverso le iniziative di Natale: un progetto di intelligenza artificiale in Sahel, per contrastare i cambiamenti climatici e indirizzare le comunità di pastori verso le aree migliori;  orti comunitari e supporto all’allevamento di pollame ed ovini puntando sull’ empowerment femminile per la sicurezza alimentare in india India ma anche il primo progetto promosso da Azione Contro la Fame in Italia. Si tratta del programma “Dall’emergenza all’autonomia”, che consiste in una attività “pilota” che, in un momento di emergenza economica e sociale, mira a contrastare l’insicurezza alimentare e la povertà assoluta nel nostro Paese.

L’intervento, nella sua prima fase, coinvolgerà 50 famiglie vulnerabili (250 persone in totale) della periferia di Milano e si svilupperà all’interno del Municipio 8 della città, irrobustendo ulteriormente il contributo offerto dall’attuale rete di solidarietà già attiva intorno all’Hub spazio “indifesa delle famiglie” del quartiere Gallaratese. Un network che unisce alla lotta allo spreco alimentare, la possibilità di accedere a un market solidale per nuclei in difficoltà ed una serie di servizi a beneficio delle famiglie. Il gruppo di lavoro, oltre da Azione Contro la Fame, è oggi costituito, tra gli altri, da Terre des Hommes Italia, Croce Rossa Italiana – Comitato di Milano, Associazione IBVA, Fondazione Cariplo e Programma QuBì, FoodPolicy, Politecnico di Milano e Fondazione Milan. Proprio con il sistema degli hub di Quartiere contro lo spreco alimentare, Milano ha vinto, per la categoria #ZeroWaste, la prima edizione di Earthshot Prize, il prestigioso premio internazionale, promosso da The Royal Foundation of The Duke and Duchess of Cambridge. Il progetto prevede, in particolare, un contributo alla spesa settimanale, la promozione di una educazione alimentare adeguata e un percorso di formazione per migliorare le capacità personali e professionali dei beneficiari per favorire l’autonomia e, così, la loro sicurezza alimentare a lungo termine.

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