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Che cos’è il colera?

17 Febbraio 2025

Il colera è una malattia infettiva di origine batterica che si trasmette principalmente attraverso l’acqua contaminata. Nonostante sia facilmente curabile con le giuste cure mediche e un accesso adeguato all’acqua potabile, questa malattia continua a causare epidemie e vittime in molte parti del mondo.

  • Che cosa rende il colera così pericoloso?
  • Perché è così difficile prevenire la diffusione del colera in alcune regioni?

Proviamo a rispondere in questo articolo, basandoci sulla nostra lunga esperienza nella lotta contro il colera. Noi di Azione Contro la Fame, infatti, da molti anni implementiamo programmi di acqua, igiene e sanificazione (WASH) in contesti fragili, sempre in collaborazione con partner locali. Abbiamo gestito attivamente la risposta a numerose epidemie, tra cui quelle di colera ad Haiti e in Yemen, nonché l’epidemia di Ebola in Africa occidentale.

Questa esperienza sul campo ci ha permesso di sviluppare competenze specifiche e protocolli efficaci per affrontare e prevenire la diffusione di questa malattia.

Le cause del colera

Il colera è provocato dal batterio Vibrio cholerae, che produce una tossina capace di alterare l’intestino, causando una grave diarrea e, nei casi più gravi, disidratazione letale. Esistono circa 200 varianti di Vibrio, ma solo 12 sono nocive per l’uomo. Questo batterio provoca una perdita massiccia di liquidi ed elettroliti, con il rischio di disidratazione fatale.

L’infezione da colera si trasmette principalmente attraverso:

  • Acqua contaminata: il colera è noto per la sua diffusione attraverso fonti idriche infette, spesso a causa di sistemi fognari inadeguati o acque stagnanti non trattate.
  • Cibo contaminato: frutti di mare, verdure crude e cibi preparati con acqua infetta possono trasmettere il batterio.
  • Scarse condizioni igienico-sanitarie: la mancanza di latrine sicure e il contatto diretto con le feci contaminate favoriscono la diffusione.
  • Contatto diretto con persone infette: anche se meno comune, il contagio può avvenire attraverso oggetti contaminati o stretto contatto con i malati.

Sintomi e pericolosità della malattia

Il colera si manifesta con una diarrea acquosa abbondante, spesso inodore e simile all’acqua di riso, accompagnata da vomito. Questo porta a una rapida disidratazione, che può diventare fatale nel giro di poche ore se non trattata. I sintomi più comuni della disidratazione includono occhi infossati, lingua secca e sete intensa. Senza cure, il tasso di mortalità raggiunge il 50-60%, ma con un trattamento tempestivo scende a meno dell’1%.

I soggetti più a rischio sono neonati, bambini piccoli, anziani, donne in gravidanza e persone con un sistema immunitario indebolito. Nei bambini, la perdita di liquidi è particolarmente rapida e può risultare fatale in pochissimo tempo. Al contrario, gli adulti sani spesso non sviluppano sintomi gravi. Chi sopravvive al colera sviluppa un’immunità temporanea che può durare dai sei mesi ai due anni.

Che cos'è il colera

Come si trasmette il colera?

Un’epidemia di colera inizia spesso con una persona infetta e si diffonde rapidamente attraverso l’acqua e gli alimenti contaminati. Il batterio Vibrio cholerae è presente nelle feci e nel vomito delle persone malate. Sebbene non tutti coloro che entrano in contatto con il batterio sviluppino sintomi, gli individui asintomatici possono comunque trasmettere la malattia.

La fase di incubazione varia da poche ore a cinque giorni. Dopo questo periodo, il paziente può rimanere contagioso fino a dieci giorni, anche senza sintomi evidenti. L’infezione avviene principalmente attraverso l’ingestione di acqua o cibo contaminato, soprattutto nelle aree con scarse condizioni igienico-sanitarie. Il colera colpisce solo gli esseri umani, senza coinvolgimento degli animali.

Le condizioni che favoriscono la diffusione del colera

Il batterio Vibrio cholerae può sopravvivere nell’ambiente per diversi giorni e prospera in acque dolci, salmastre e marine, specialmente quando le temperature sono elevate. La malattia si diffonde più facilmente in situazioni di crisi, come spostamenti forzatidisastri naturali o conflitti, che compromettono l’accesso a servizi igienici adeguati e acqua potabile.

La mancanza di igiene, un’insufficiente fornitura d’acqua pulita e un sistema fognario inadeguato sono i principali fattori che contribuiscono alla diffusione del colera.

Come prevenire e contrastare il colera?

La chiave per fermare il colera è garantire l’accesso universale all’acqua potabile, a sistemi di igiene adeguati e a un’assistenza sanitaria efficace. Lavarsi le mani regolarmente, utilizzare acqua pulita e rispettare le norme igieniche durante l’allattamento e l’alimentazione dei neonati sono misure essenziali per prevenire la diffusione della malattia.

Un sistema sanitario efficiente gioca un ruolo cruciale, non solo nel trattamento tempestivo dei casi, ma anche nell’educazione della popolazione sui rischi e le precauzioni da adottare. Una stretta collaborazione tra i servizi sanitari e quelli idrici e ambientali aiuta a contenere le epidemie e a prevenire nuovi focolai.

Il legame tra colera e malnutrizione

Le persone malnutrite sono particolarmente vulnerabili al colera. La carenza di nutrienti altera il tratto gastrointestinale, compromettendo la flora intestinale e riducendo la capacità di assorbire i nutrienti essenziali. Inoltre, la malnutrizione indebolisce il sistema immunitario, aumentando il rischio di infezioni gravi, inclusa quella da colera. D’altra parte, il colera stesso può peggiorare la malnutrizione, causando una perdita massiccia di liquidi e nutrienti e riducendo l’appetito. 

Questo crea un circolo vizioso che rende la guarigione più difficile e aumenta il rischio di complicanze.

colera

 Come si cura?

Il trattamento principale per il colera è la reidratazione immediata con soluzioni saline e zuccherine (SRO, Soluzione di Reidratazione Orale). Nei casi più gravi, è necessario ricorrere a somministrazioni endovenose e, in alcune situazioni, all’uso di antibiotici.

Esistono vaccini orali che offrono una protezione temporanea contro il colera, con una copertura che varia da sei mesi nei bambini fino a due anni negli adulti. Tuttavia, l’accesso a questi vaccini rimane limitato in molte aree colpite dalla malattia.

Dove si verificano le epidemie di colera oggi?

Le epidemie di colera si verificano regolarmente, soprattutto in regioni affette da crisi umanitarie. 

Nel 2024, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono stati registrati oltre 439.724 casi di colera e 3.432 decessi in 33 paesi, tra cui diverse nazioni dell’Africa, dell’Asia, del Medio Oriente e dell’America Centrale.

Che cosa fa Azione Contro la fame

Le nostre squadre sono addestrate a rispondere rapidamente alle epidemie di colera.

Nei nostri centri sanitari, i pazienti affetti da colera ricevono trattamenti adeguati secondo i protocolli nazionali e internazionali, in conformità con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Riserviamo un’attenzione particolare ai bambini, curati nello stesso tempo anche per la malnutrizione, al fine di evitare complicazioni gravi.

Il nostro lavoro si estende anche alla prevenzione nelle comunità a rischio, dove garantiamo l’accesso all’acqua potabile, costruiamo infrastrutture igienico-sanitarie e implementiamo sistemi di gestione delle acque reflue per prevenire la diffusione del colera. Organizziamo inoltre programmi di formazione per sensibilizzare le popolazioni locali sulle buone pratiche igieniche.

Oltre all’intervento sul campo, noi di Azione Contro la Fame siamo attivamente impegnati a livello globale nella lotta contro il colera. Collaboriamo con la Global Taskforce on Cholera Control dell’OMS, contribuendo alla creazione di guide operative e programmi di formazione per il personale sanitario.

Ma la vera soluzione al colera risiede nell’accesso universale all’acqua pulita e ai servizi igienici di base. Per questo ci battiamo affinché il settore idrico riceva i finanziamenti necessari, specialmente in contesti di emergenza umanitaria, e affinché il diritto all’acqua e ai servizi igienico-sanitari venga garantito a livello globale.

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