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Che cosa significa la fame?

29 Dicembre 2022

ABBIAMO CHIESTO ALLE COMUNITÀ VICINO A LOUGA IN SENEGAL DI RACCONTARCI COSA SIGNIFICA LA FAME PER LORO ATTRAVERSO LA FOTOGRAFIA

Cosa significa la fame per te? È la domanda che abbiamo posto ad una comunità vicino a Louga, in Senegal, nell’ambito del nostro nuovo e innovativo progetto di fotografia partecipativa. Abbiamo dato alle persone delle macchine fotografiche perché potessero condividere con noi le proprie esperienze attraverso i loro occhi.

Con l’aiuto della comunità con cui lavoriamo in Senegal abbiamo chiesto di raccontarci le storie della popolazione che ogni giorno affronta la fame, perché ci mostrassero cosa significa vivere in condizioni di estrema insicurezza alimentare e così facendo abbiamo dato voce a chi non ne aveva prima. 

LA COMUNITÀ

I racconti mostrano una comunità che si sostiene a vicenda e trova soluzioni alle sfide che deve affrontare. Si tratta di un territorio nel quale la siccità rovina i terreni agricoli, dove le opportunità di lavoro si sono ridotte a causa della chiusura dell’unica linea ferroviaria della città. Dove le madri fanno nascere figli in un contesto che non permette di fornire loro la nutrizione necessaria per crescere.

In questa realtà, le figure che emergono dai racconti sono quelle delle operatrici sanitarie che individuano i segni della malnutrizione prima che sia troppo tardi, le cooperative di donne che preparano prodotti nutrienti e le nonne che sostengono intere famiglie.

La situazione nel villaggio

Il progetto, realizzato grazie al sostegno dei giocatori della People’s Postcode Lottery, si è svolto in un villaggio chiamato Touba Séras. Una piccola comunità di circa 4.000 persone situata alla periferia di Louga, un centro di mercato del bestiame nel Senegal nord-occidentale. Nato come insediamento informale negli anni ’90, oggi è un villaggio conosciuto con scuole e un centro sanitario nel cuore.

A Touba Séras però il clima rende difficili le condizioni della popolazione. Le piogge sono poche e sempre più inaffidabili. Il caldo è opprimente e i venti sono secchi. Il terreno è poco più che sabbia e polvere e cresce pochissimo, tranne la velenosa Mela di Sodoma.

Non c’è erba per il bestiame, quindi la gente deve comprare la paglia per nutrire i cavalli e le capre. Coltivare cereali o verdure è praticamente impossibile e i pochi alberi di limone e mango che crescono tra le case non producono più molto.

Le storie della comunità

La storia di DIé

Dié, 39 anni, è un’operatrice sanitaria comunitaria presso il centro sanitario di Touba Séras. Aiuta la caposala a valutare la malnutrizione dei bambini, partecipa alle campagne di vaccinazione e sensibilizza la comunità sui pericoli dell’insicurezza alimentare.

Paarticipatory photography project Dié

La sua storia della fame è raccontato dalla prospettiva di una nonna.
Le sue foto documentano cosa significa la fame per le persone attraverso le generazioni.

Come molti nonni in Senegal, Tening è responsabile della cura dei nipoti mentre i loro genitori sono lontani per guadagnare un reddito. Tening cucina torte di arachidi, gelati e produce prodotti per capelli, che vende nei mercati locali per contribuire al sostentamento della sua famiglia.

Fornire tre pasti al giorno alla sua numerosa famiglia le costa circa 12 sterline. Ma alcuni giorni non riesce a guadagnare abbastanza. Dipende quindi dalla solidarietà di altri commercianti del mercato che possono farle credito per comprare il cibo.

Per colazione, la famiglia mangia pane, caffè, latte, zucchero e burro. A volte mangiano cioccolato o tonno, se possono permetterselo. Un pasto serale tipico consiste in riso, pesce, carne affumicata e verdure.

La storia di Aissatou

Aissatou, 33 anni, vende medicine al centro sanitario. È anche volontaria per la salute della comunità, aiuta i bambini a prendere peso, fa screening per la malnutrizione e aiuta le famiglie a curare i figli malnutriti con dimostrazioni di cucina. 
Ci racconta la sua storia di fame attraverso la sua esperienza di lavoro nel centro sanitario.

participathory project

Aissatou condivide la storia di un paziente, Kadhy, che ha curato  e racconta di come la malnutrizione possa essere causa anche di altre malattie. 

La famiglia di Kadhy soffre regolarmente di malnutrizione. La nascita dei figli in rapida successione ha ridotto la nutrizione del suo latte materno. Per questo motivo la sua famiglia è emigrata da un villaggio vicino a Touba Séras, dove è più facile accedere all’assistenza sanitaria.
Il bambino di sei mesi di Kadhy soffre di una grave malnutrizione, che ha già causato perdita di capelli, diarrea, vomito, stanchezza.

I bambini malnutriti sono più vulnerabili a diverse malattie. La malnutrizione può portare ad esempio allo sviluppo di parassiti nell’apparato digerente.
Le famiglie ricevono integratori di vitamina A per combattere i vermi e il centro sanitario incoraggia inoltre le famiglie a tenersi aggiornate sulle vaccinazioni. 

La storia di Mama

52 anni, è il segretario esecutivo del centro sanitario di Touba Séras. Aiuta nell’amministrazione e nella gestione finanziaria della comunità. È anche insegnante di educazione fisica e sport. 

participatory photography project

La sua storia di fame ci offre una visione interessante di come la malnutrizione sia aumentata insieme alla migrazione.

L’infermiere locale svolge un ruolo molto importante nel rilevare la malnutrizione nella comunità. Valuta la gravità dei casi di malnutrizione, pesando e prendendo le misure principali del paziente. 
Vivendo sul posto, lavora ogni giorno per assistere i pazienti che soffrono di fame e malnutrizione. Prescrive farmaci, vitamine e integratori.
L’infermiera ha notato un aumento della malnutrizione a Touba Séras negli ultimi anni. Secondo lei, ciò è dovuto al fatto che le madri non hanno altra scelta che lavorare e non possono occuparsi dei loro figli, inoltre le donne concepiscono subito dopo il parto e le diete sono povere.

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