Il ciclone Chido ha attraversato l’Oceano Indiano a dicembre 2024, colpendo Mayotte, le Comore e il nord del Mozambico. Questo ciclone tropicale – di intensità senza precedenti – ha causato danni considerevoli in questa parte dell’Oceano Indiano, particolarmente vulnerabile agli shock climatici.
Impatto del ciclone Chido a Mayotte
Le raffiche di vento sono state particolarmente violente a Mayotte, mettendo questo dipartimento francese in emergenza assoluta. Sebbene l’impatto sia stato significativo, in particolare per la parte più vulnerabile della popolazione, i partner locali, le organizzazioni della società civile e le autorità si sono mobilitate attivamente.
Per questa emergenza a Mayotte noi di Azione Contro la Fame non abbiamo fornito supporto operativo diretto, ma monitoriamo attentamente l’evoluzione dei bisogni e il coordinamento sul campo.
La nostra risposta in Mozambico
Il ciclone ha colpito il Mozambico il 15 dicembre 2024, con un impatto devastante su 454.000 persone, di cui oltre 270.000 solo a Cabo Delgado.
Il 16 dicembre abbiamo dispiegato i nostri team di Risposta Rapida alle Emergenze (RRM) e Acqua, Igiene e Sanificazione (WASH) nel distretto di Mecufi per una valutazione rapida dei bisogni. Da subito ci siamo occupati di supportare le autorità sanitarie locali, come l’agenzia governativa responsabile della gestione delle emergenze e della risposta ai disastri. Abbiamo anche partecipato alla valutazione MIRA (Multi-sector Initial Rapid Assessment): un’analisi iniziale rapida e multisettoriale per valutare l’impatto di un disastro e determinare le necessità umanitarie prioritarie.
Sicurezza alimentare e suopporto sanitario
Dopo una settimana, abbiamo iniziato la distribuzione di kit di sopravvivenza a 2.400 famiglie di Natuco e installato due serbatoi d’acqua per 4.000 persone. Ci siamo occupati della realizzazione di 72 servizi igienici d’emergenza con campagne di sensibilizzazione sull’igiene per 7.500 persone.
Abbiamo distribuito migliaia di kit agricoli con semi di mais e strumenti da lavoro nelle località di Nanlia e Nkija. Inoltre abbiamo anche consegnato 858 kit di riparo nella comunità di 25 de Junho e 208 nella comunità di Milamba.
A Mecufi Sede, abbiamo installato altri due serbatoi per 4.000 persone e prevediamo altri interventi nelle comunità di Sabene, Sasalane e Ngoma.
A gennaio, abbiamo assistito le autorità sanitarie a Chiure e a Natuco.
Quali soluzioni contro il cambiamento climatico?
L’impatto dei cambiamenti climatici è una realtà umanitaria che noi di Azione Contro la Fame affrontiamo ogni giorno. Ai rischi di catastrofi climatiche si aggiungono gravi conseguenze sanitarie, spesso legate alla pressione crescente sulle risorse naturali, in particolare l’accesso all’acqua potabile.
Inoltre, i cambiamenti climatici stanno già causando un forte impatto sulla sicurezza alimentare e sui mezzi di sussistenza di un gran numero di piccoli produttori. Agiscono come un fattore aggravante in aree già estremamente vulnerabili e possono esacerbare le tensioni tra comunità quando l’accesso alle risorse naturali è una questione di sopravvivenza.
Le nostre azioni mirano a rafforzare l’autonomia delle popolazioni e a promuovere pratiche rispettose della terra e dell’ambiente.