La COP28 è il più importante appuntamento annuale in cui i paesi del mondo si riuniscono a discutere di clima e trovare soluzioni per contrastare i cambiamenti climatici.
La crisi climatica è una crisi alimentare.
La produzione dei piccoli agricoltori rimane ad oggi una delle principali fonti di cibo nel mondo, e si stima che nell’Africa sub-sahariana e nel Sud-est asiatico circa l’80% della popolazione viva di agricoltura. Ma il cambiamento climatico, attraverso l’aumento delle temperature, delle precipitazioni e delle inondazioni, sta avendo un impatto negativo sulla produzione agricola.
Nel 2022, 783 milioni di persone nel mondo hanno sofferto la fame. Entro il 2050, la crisi climatica porterà altri 80 milioni di persone ad avere meno cibo in tavola, soprattutto in luoghi dove conflitti, instabilità economica e ricorrenti eventi meteorologici estremi rendono difficile la capacità di adattamento. Noi di Azione contro la Fame esortiamo i negoziatori della COP28 a adottare misure urgenti per una trasformazione radicale dei sistemi alimentari.
Cos’è la COP 28? Perché è importante?
La COP è la Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Quest’anno si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
È un momento cruciale per i Paesi più inquinanti, che devono impegnarsi a intraprendere azioni decisive per proteggere il clima e garantire una trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari.
Per salvaguardare i diritti umani e l’integrità ambientale, l’aumento della temperatura media globale deve essere mantenuto al di sotto di 1,5°C oltre ai livelli preindustriali. Se questa cifra verrà superata, ci troveremo ad affrontare conseguenze catastrofiche per la sicurezza alimentare e nutrizionale.
I governi devono quindi impegnarsi ad abbandonare rapidamente ed equamente tutti i combustibili fossili e a tagliare le emissioni in tutti i settori.
Anche se la COP si svolge a Dubai e le lobby dei combustibili fossili vogliono influenzare i negoziati, è comunque importante mobilitarsi per la COP28. Le COP sono l’unico forum internazionale in cui la lotta al cambiamento climatico può essere affrontata con la partecipazione di quasi tutti i Paesi al tavolo dei negoziati. Per non cedere alla lobby dei combustibili fossili, è necessario ascoltare la voce dei Paesi più vulnerabili e rilanciare l’azione per il clima.
Perché serve la giustizia climatica?
La crisi climatica colpisce in modo sproporzionato le comunità che hanno contribuito meno alle emissioni di gas serra.
Spesso sono le comunità più povere ed emarginate a essere più vulnerabili agli effetti mortali del cambiamento climatico.
Le loro richieste di aiuto per salvare le loro vite e proteggere i loro mezzi di sostentamento sono però rimaste in gran parte inascoltate, poiché la promessa dei Paesi del nord nel mondo di fornire finanziamenti per il clima del valore di 100 miliardi di dollari all’anno ai paesi più colpiti non è stata mantenuta. Inoltre, i finanziamenti per la lotta ai cambiamenti climatici non raggiungono ancora i più vulnerabili, soprattutto nei paesi colpiti da conflitti.
I Paesi del Nord del mondo, a partire dall’Italia, devono assumersi la responsabilità del proprio ruolo e aiutare le comunità più fragili a far fronte alla crisi, garantendo una maggiore giustizia climatica.
Il nostro appello contro la crisi climatica
La giustizia climatica è la chiave per ridurre la fame di chi già sta sopportando il peso della crisi. Con la COP28 e la presidenza italiana del G7 nel 2024, è il momento per l’Italia di definire la sua risposta a questa tragedia umanitaria.
Noi di Azione contro la Fame chiediamo al Governo italiano di promuovere:
- finanziamenti per il clima accessibili dalle comunità colpite;
- una transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili;
- l’accesso ad acqua sicura e a servizi igienico sanitari resilienti ai cambiamenti climatici, essenziali per garantire salute e sicurezza alimentare.