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effetti dei cambiamenti climaticieffetti dei cambiamenti climatici

COP27: cambiamento climatico significa crisi alimentare. Il nostro appello.

3 Novembre 2022

La COP27 si terrà dal 7 al 18 novembre 2022 a Sharm el-Sheikh, in Egitto. I nostri team sono nuovamente mobilitati per chiedere misure forti e far sentire la voce della società civile.

Le ragioni del nostro appello

Nel 2022, il numero di persone che soffre di fame e malnutrizione è aumentato, raggiungendo gli 828 milioni di persone. Entro il 2050, da 8 a 80 milioni di persone in più potrebbero soffrire la fame, specialmente nell’Africa subsahariana, nell’Asia meridionale e nell’America centrale.

Le ragioni sono molteplici:

  • l’aumento dei conflitti (tra cui la guerra in Ucraina)
  • la disuguaglianza globale
  • la mancanza di accesso ai diritti e ai servizi di base come l’acqua e la salute
  • gli eventi meteorologici estremi dovuti alla crisi climatica che stanno aumentando in frequenza e intensità, spingendo popolazioni già vulnerabili in situazioni sempre più precarie. Oggi, 27 dei 35 Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici vivono una situazione di estrema insicurezza alimentare.

Chiediamo ai leader politici ed economici presenti alla COP27 di adottare misure all’altezza della situazione.

La richiesta ai Paesi responsabili delle emissioni

I Paesi responsabili della crisi climatica devono aumentare i finanziamenti per l’adattamento alla crisi climatica. Se da un lato è importante continuare a sostenere la riduzione delle emissioni, dall’altro è necessario dare una risposta di pari entità agli impatti climatici, con cui la maggior parte delle persone sul pianeta sta già convivendo.

il ruolo delle comunità più colpite

I Paesi del Sud sono i più esposti agli impatti dei cambiamenti climatici, ma non ricevono il sostegno necessario. Attualmente, i piccoli agricoltori producono un terzo del cibo mondiale, ma ricevono solo l’1,7% dei finanziamenti per il clima.

I finanziamenti per l’adattamento alla crisi climatica devono essere messi direttamente a disposizione delle comunità locali che devono svolgere un ruolo di primo piano nelle iniziative di adattamento in modo da poter mantenere la propria sicurezza alimentare e nutrizionale.

Inoltre, è necessario garantire alle donne, che hanno maggiori probabilità di subire gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, l’accesso alla terra, al credito, alla formazione e ai fattori di produzione agricoli adatti alle loro esigenze e priorità.

L'agroecologia per garantire resilienza

I sistemi alimentari producono attualmente fino a un terzo delle emissioni globali. L’accesso stabile a cibo nutriente, diversificato ed economico in un clima che cambia non sarà possibile senza un adattamento agricolo trasformativo e locale.

I governi e i donatori devono investire nell’agroecologia per garantire la resilienza a lungo termine e la sicurezza alimentare e nutrizionale, in particolare nelle aree più vulnerabili ai cambiamenti climatici.

L’agroecologia

  • è una strategia di adattamento molto efficace che porta benefici alla salute umana e alla biodiversità
  • permette agli agricoltori di trattenere una parte maggiore del loro reddito è particolarmente preziosa per i piccoli proprietari e le donne

accesso all'acqua garantito

Circa la metà della popolazione mondiale sperimenta una grave carenza d’acqua per almeno una parte dell’anno, con un impatto negativo sulla nutrizione.

L’aumento degli investimenti e delle politiche di sostegno per le infrastrutture idriche, igienico-sanitarie e igieniche (WaSH) devono essere una priorità nei Paesi con un elevato carico di malnutrizione, con il sostegno di donatori e organizzazioni multilaterali.

Tutte le soluzioni devono essere incentrate sulla gestione comune delle fonti d’acqua da parte delle comunità.

Chiediamo al governo e ai leader politici di adottare urgentemente misure ambiziose per garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione delle generazioni attuali e future.

La mobilitazione non lasciamolo vuoto

È necessario il contributo di tutti, non solo dei cittadini, ma anche e soprattutto dei leader politici affinché la sfida della fame possa essere sconfitta.

Per scoprire di più sulla mobilitazione  Non Lasciamolo Vuoto che abbiamo lanciato per chiedere l’aiuto di tutti visita la pagina del sito dedicata all’iniziativa!

la COP27 in breve

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