I 300 miliardi promessi alla conferenza ONU sul clima COP29 sono insufficienti a proteggere i più colpiti dal cambiamento climatico, i cui effetti amplificano il rischio di fame e malnutrizione.
La COP29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, si è conclusa a Baku con un accordo giudicato da molti deludente.
Finanziamenti climatici: un’occasione mancata
Il tema centrale dei negoziati climatici è stato il finanziamento pubblico. I 300 miliardi di dollari promessi come finanziamenti climatici risultano insufficienti per sostenere i Paesi più vulnerabili, colpiti da disastri climatici, insicurezza alimentare crescente e costi legati a perdite e danni causati dai cambiamenti climatici.
Le conseguenze del cambiamento climatico e l’aumento della fame globale stanno costando innumerevoli vite umane. L'obiettivo finanziario trascura gravemente i bisogni reali. Invece, dovrebbe essere data chiara priorità a finanziamenti pubblici aggiuntivi e accessibili alle comunità che nutrono il pianeta e che dovranno affrontare gli impatti più gravi del cambiamento climatico.
Cambiamenti climatici e altre crisi: un legame ignorato
La decisione trascura il legame tra gli effetti del cambiamento climatico e altre crisi. In particolare, nei Paesi già gravemente colpiti da conflitti e povertà, la crisi climatica aumenta il rischio di fame e malnutrizione.
È urgentemente necessario garantire accesso ai fondi per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, specialmente negli stati fragili e colpiti da conflitti, dove l’insicurezza alimentare e la malnutrizione sono molto elevate.
Tuttavia, i Paesi più esposti agli shock climatici non ricevono le risorse necessarie per prepararsi e mitigare tali impatti. Il Global Humanitarian Assistance Report 2023 evidenzia che i finanziamenti multilaterali pro capite per il clima nei Paesi vulnerabili con crisi di lunga durata sono solo un quinto rispetto a quelli destinati ai Paesi vulnerabili senza crisi prolungate.
La COP29 non è riuscita a definire un percorso per fare in modo che i finanziamenti climatici vadano direttamente a beneficio delle persone più colpite.
Impegni mancanti per il diritto al cibo e l'agricoltura
La COP29 non ha introdotto nuovi impegni vincolanti per una trasformazione giusta e sostenibile dei sistemi alimentari, capace di mettere al centro i piccoli agricoltori e il diritto a un’alimentazione
adeguata.
La nuova iniziativa Harmoniya Climate, dedicata agli agricoltori, si concentra sul loro contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, ma non include passi concreti
o impegni specifici.
Nonostante l’assenza di azioni concrete su cibo e agricoltura, centinaia di rappresentanti dell’industria agricola erano presenti alla COP29. Queste occasioni di influenza e greenwashing da parte delle aziende, ad esempio durante i side events e nei padiglioni, consentono ai produttori di continuare a trarre profitto, rendendo i piccoli agricoltori dipendenti da questo sistema. Finché le voci delle comunità più colpite non saranno adeguatamente ascoltate nei negoziati climatici, la trasformazione reale e necessaria non avverrà.
La nostra presenza a COP29
Noi di Azione Contro la Fame abbiamo partecipato alla COP29 per rappresentare le comunità più colpite nel Sud Globale e promuovere misure sostenibili per un mondo libero dalla fame. L’aumento di eventi meteorologici estremi legati al clima, come siccità, inondazioni e ondate di calore, minaccia la sicurezza
alimentare di milioni di persone, colpendo in particolare donne e bambini. Oggi, 733 milioni di persone
soffrono la fame.