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CORRUZIONE, CLIMA, POVERTÀ: LE SFIDE CHE ATTENDONO IL GUATEMALA

6 Novembre 2018

Il Paese più popoloso dell’America Centrale, con 17 milioni di abitanti, deve affrontare una situazione alimentare, climatica e politica molto precaria. Il Guatemala ha dovuto far fronte ad importanti fenomeni climatici, come quello di “El Niño”, che ha danneggiato le coltivazioni e più di un 1 milione di case.


UNA CORRUZIONE ENDEMICA

La corruzione è diventata cronica nel Paese gestito dal capo di Stato Jimmy Morales, ex comico eletto nel 2015 che aveva promesso di lottare proprio contro la corruzione. Tuttavia, nel 2017, la Commissione contro la corruzione e l’impunità in Guatemala, una missione dell’ONU, ha chiesto di revocare l’immunità del presidente guatemalteco, sospettatodi aver finanziato la sua campagna illegalmente. Il Parlamento ha respinto la proposta  e il presidente ha dichiarato Ivan Velasquez, presidente della Commissione, persona non grata in Guatemala. Quell’anno, il  Guatemala era al 143esimo posto su 180 Paesi nell’indice di percezione della corruzione.

Nel Paese, il 73% della popolazione non ha sicurezza sociale e il 53% non ha i mezzi sufficienti per coprire i bisogni nutrizionali di base.

Oggi, la situazione politica rimane fragile e affligge la popolazione in  forme diverse. La crisi del governo nel 2017 ha causato le dimissioni di diversi ministri, con un conseguente crollo dei servizi pubblici e della sanità in particolare. Nel  Paese, il 73% della popolazione non ha sicurezza sociale e il 53% non ha i mezzi sufficiente per coprire i  bisogni nutrizionali di base. Il governo guatemalteco vacilla e non è in grado di fornire alla popolazione l’accesso ai servizi di base. La nutrizione in Guatemala rappresenta una grande sfida per un Paese minacciato, sempre di più, dai cambiamenti climatici.


CLIMA E NUTRIZIONE: I PROBLEMI DELLA POPOLAZIONE

Dal 1998, i nostri team sono presenti nel Paese, che negli ultimi anni è stato colpito da una serie di disastri naturali: temporali, siccità, alluvioni ed eruzioni vulcaniche.

Tra il 2015 e 2016, il Guatemala ha fatto fronte a una dei peggiori siccità degli ultimi 25 anni e  si possono ancora vedere le conseguenze nell’area del Corridoio Secco. Nel 2017, la carenza di cibo è peggiorata a causa delle forti alluvioni causate dal fenomeno “El Niño”. La popolazione deve affrontare cambiamenti climatici sempre più violenti senza un aiuto adeguato proveniente dello Stato e con una tasso di disoccupazione elevato dovuto alla mancanza di progetti  di sviluppo rurale. Il Paese è stato classificato al 125esimo posto nell’indice di sviluppo umano su 188 Paesi analizzati.

Lo scorso giugno, un’altra catastrofe ha colpito il Paese: l’eruzione del Volcan de Fuego nel Sud del Paese  ha coperto la regione con una nuvole di cenere. In totale, più di 200 persone sono disperse e 190 hanno perso la vita. Questo evento si aggiunge ai vari disastri meteorologici subiti nel corso del tempo,  che peggiorano la situazione alimentare del Guatemala, dove il tasso di malnutrizione cronica tra i bambini sotto i cinque anni è del 46,5% – il più alto in America Latina e uno dei più alti al mondo.


IL NOSTRO LAVORO SUL CAMPO

Chiquimula e le aree del Corridoio Secco sono le più colpite dalla fame. Le comunità maya vivono in zone rurali dove il tasso di malnutrizione raggiunge l’80%.

Azione contro la Fame si occupa di  portare avanti programmi di nutrizione per diagnosticare i bambini malnutriti fin dalla tenera età e garantire il loro recupero. Inoltre, svolgiamo programmi di sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza per aiutare le persone ad affrontare meglio gli eventi che interrompono i raccolti. Nel 2017, sono state 30.714 le persone che hanno beneficiato di questi programmi. In caso di  forti tempeste, trasferiamo le famiglie colpite e distribuiamo provviste di emergenza per le popolazioni sfollate.

Dopo l’eruzione del vulcano, abbiamo assistito la popolazioni in termini di risanamento dell’acqua, visto che alcuni pozzi sono stati contaminati dalla cenere e parte della popolazione non ha più accesso all’acqua potabile.

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