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Corsa contro la Fame. Il dramma della malnutrizione infantile spiegato a 60 mila ragazzi

18 Aprile 2018

Il 9 maggio si terrà la quarta edizione italiana della Corsa contro la Fame, un evento didattico, sportivo e solidale pensato da Azione contro la Fame per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

L’iniziativa nasce in Francia nel 1997, per poi espandersi a Spagna, Italia e Germania, sempre con l’idea di assegnare un ruolo chiave agli alunni delle scuole partecipanti, ai quali viene chiesto un coinvolgimento attivo nell’essere parte della soluzione al problema della fame nel mondo.

Quest’ anno, in Italia, 60.000 ragazzi di 210 scuole correranno in contemporanea il 9 maggio per raccogliere fondi da destinare alla cura e alla prevenzione della malnutrizione infantile. Ma il lavoro di Azione contro la Fame è già iniziato e prosegue anche nel mese di aprile.

I responsabili della ONG, infatti, stanno incontrando i ragazzi di tutti gli istituti partecipanti con percorsi di formazione creati ad hoc per ogni classe sul problema della malnutrizione e sulle sue possibili soluzioni. Durante gli incontri agli studenti viene consegnato lo strumento chiave del progetto, il Passaporto Solidale, con cui sensibilizzare a loro volta familiari, amici e conoscenti e raccogliere delle mini-sponsorizzazioni.

Il 9 maggio, infatti, i ragazzi possono moltiplicare le promesse di donazione raccolte per il numero di giri di corsa che riusciranno a effettuare.

Nel corso degli incontri di sensibilizzazione agli alunni sarà proiettato un video in cui si spiegheranno i progetti di Azione contro la Fame in Iraq, un Paese sconvolto da anni di conflitti che hanno reso la situazione nutrizionale molto grave.

Azione contro la Fame nei campi profughi in Iraq 

“Nelle scorse edizioni abbiamo notato che i ragazzi rimangono molto colpiti dal nostro lavoro e ci fanno moltissime domande a riguardo. Iniziative come la Corsa sono importanti anche per questa ragione: far capire alle nuove generazioni che possono davvero fare la differenza, anche abitando dalla parte opposta del mondo,” dice Simone Garroni, Direttore Generale di Azione contro la Fame.

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