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Dieci donne di Gaza raccontano 10 anni di blocco

22 Maggio 2017

Dieci letture di un Decennio Bloccato (Ten Readings of a Blocked Decade) è una mostra fotografica che viaggerà da Gaza a Gerusalemme e successivamente a Bruxelles. Il suo scopo è quello di mostrare la vita durante l’embargo, con particolare riguardo alle capofamiglia donne.

“Troveremo un modo, Inshallah” è stata la risposta più comune che abbiamo ricevuto da Amira, Eman, Wafaa e Hanaa quando rivolgevamo loro domande sull’accesso a servizi essenziali come acqua e servizi igienici e sull’impatto dell’ultima guerra sulla loro vita e i loro piani per il futuro.

“È difficile ottenere questo tipo di informazioni in un contesto in cui la gente ha vissuto tre guerre negli ultimi otto anni. Alcune di loro hanno perso la casa e il lavoro durante tutte e tre le guerre e sono state sfollate per tre volte”, spiega Elena Dikomitis, responsabile Advocacy di Azione contro la Fame per gli OPT (Occupied Palestinian Territories).

“Le 160 donne che hanno ricevuto il supporto Azione contro la Fame per ricostruire le loro imprese, che sono state danneggiate o distrutte durante l’ultima guerra, non sono state colpite solo dal blocco e dai conflitti. I matrimoni precoci e la violenza di genere sono molto diffusi nella Striscia di Gaza, rendendo le donne doppiamente vittime,” aggiunge Elena. Almeno 790 donne sono rimaste vedove solo a causa dell’ultima guerra.

Dieci letture di un Decennio Bloccato (Ten Readings of a Blocked Decade) è una mostra fotografica che viaggerà da Gaza a Gerusalemme e successivamente a Bruxelles. Il suo scopo è quello di mostrare la vita durante l’embargo, con particolare riguardo alle capofamiglia donne. I loro ritratti scuri in primo piano sono in contrasto con le immagini colorate delle loro attività (riprese da Azione contro la Fame Spagna con il sostegno della Commissione europea e del Fondo Umanitario OPT): un salone da parrucchiera, uno studio di fotografia, un allevamento di pecore, un mini  mercato e un allevamento di conigli.

Le fotografie esposte sono corredate dalle storie intime delle donne, che illustrano l’impatto devastante dell’embargo e della guerra. Tutte queste donne sono a capo di una famiglia e hanno perso le loro attività nel corso delle ostilità a Gaza del 2014.

Supporto alle imprese per aumentare l’autosufficienza in un contesto imprevedibile

Le 160 donne che hanno beneficiato di questo progetto provengono dai governatorati di Rafah e Deir Al Balah, identificati come le aree con il tasso di insicurezza più elevato a Gaza. Quasi la metà delle famiglie della Striscia di Gaza (47%) soffre di un’insicurezza alimentare che varia da moderata a grave.

Attraverso corsi di formazione manageriali e sviluppo di business plan, le beneficiarie sono riuscite a rilanciare la loro attività persa o danneggiata, imparando contemporaneamente a progettare in anticipo. I finanziamenti in contanti alle imprese sono stati erogati in base a un principio di reinvestimento verificabile nell’attività.

Nel piano industriale di ciascuna beneficiaria, le priorità sono state individuate in tre fasi: un periodo di stabilimento iniziale di 3 mesi, un periodo di stabilizzazione di 12 mesi e un periodo di consolidamento di 2 anni.

Alcune delle donne presenti nella mostra hanno perso il marito, i figli o i nipoti nell’ultima guerra. Hanno concesso di farsi ritrarre dal fotografo palestinese Wissam Nassar (che è stato pubblicato su Time Magazine, The New York Times e altri giornali internazionali) e a raccontare le loro storie “per aumentare la consapevolezza a livello internazionale dell’impatto che il blocco e la guerra hanno sulla vita quotidiana dei civili.”

2017: il doppio anniversario

Giugno 2017 segnerà 50 anni di occupazione del territorio palestinese e 10 anni di embargo della Striscia di Gaza via terra, aria e mare. Questo territorio registra ora i tassi di disoccupazione tra i più alti del mondo.

Questa mostra si inserisce in un contesto di azioni coordinate dalla comunità umanitaria nei territori palestinesi occupati per ricordare gli anniversari del 2017.

Impatto del blocco in cifre

  •          L’80% degli abitanti di Gaza dipende dagli aiuti esteri
  •          Il blocco ha ridotto il PIL della Striscia del 50%
  •          Il 40% della popolazione riceve acqua solo due volte a settimana
  •          Il 60% dei fornitori d’acqua non è in regola e non garantisce alcun controllo di qualità sull’acqua.
  •          1 milione di persone è esposto a gravi rischi per la salute, comprese malattie di origine idrica
  •          35.000 persone rimangono sfollate dopo l’ultima guerra (2014)
  •          Il 47% delle famiglie vive in uno stato di insicurezza alimentare
  •          Il 42% della popolazione è disoccupata

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