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Dopo 1000 giorni di guerra, lo Yemen non può aspettare

18 Dicembre 2017

Dicembre 2017 segna i 1000 giorni di una guerra che ha trasformato il Paese più povero del Medio Oriente nella più grande crisi umanitaria del mondo, lasciando la popolazione dello Yemen devastata da malattie prevenibili e sull’orlo di una carestia storica. Ogni dieci minuti, un bambino muore di fame o di malattia. Tre quarti della popolazione – 22 milioni di persone – hanno bisogno di assistenza umanitaria per sopravvivere.

Tutte le parti in conflitto hanno ripetutamente commesso violazioni deplorevoli contro i civili, con un’impunità quasi completa. Il recente blocco imposto dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti ha peggiorato la situazione già catastrofica. Ha vietato la consegna di cibo, medicinali e carburante, portando alla chiusura degli ospedali e intere città sono rimaste senza acqua potabile o servizi igienici funzionanti. L’aumento della violenza a Sana’a e l’uccisione dell’ex presidente Saleh rischia di peggiorare l’incubo per il popolo dello Yemen.

La comunità internazionale non è riuscita a prendere le misure necessarie per porre fine a questa catastrofe provocata dall’uomo. Milioni di yemeniti, in particolare donne e bambini, che subiscono maggiormente il peso del conflitto, si sentono abbandonati dai leader globali che sembrano mettere profitto e politica al di sopra delle vite umane. Nel corso di 1000 giorni la diplomazia silenziosa non è riuscita a frenare le violenze e le violazioni delle parti in conflitto.

Gli Stati Uniti, il Regno Unito, e la Francia, in qualità di membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e fornitori principali di armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti, hanno la responsabilità di utilizzare la loro influenza e spingere i loro partner nella regione a porre fine la crisi. Invece di alimentare le fiamme di una guerra che sta strangolando un’intera popolazione e rischia di destabilizzare l’intera regione, questi Paesi potrebbero essere mediatori di pace.

Siamo ad un punto di svolta. Per prevenire ulteriori catastrofi, lo Yemen ha bisogno di un cessate il fuoco immediato; la fine di ogni blocco all’accesso di beni vitali quali cibo, carburante e forniture mediche; e investimenti in un nuovo processo di pace inclusivo. Facciamo appello al Presidente Donald Trump, al Primo Ministro Theresa May e al Presidente Emmanuel Macron, per agire con urgenza nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU affinché ciò accada.

Il nostro messaggio per loro è semplice: se non volete il peso della vita di migliaia di altri bambini yemeniti gravare su di voi, allora il momento di agire è ora. Lo Yemen non può più aspettare.

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