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FAME E GUERRA: LE 5 REGOLE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO

3 Novembre 2023

Ancora oggi le guerre sono la principale causa della fame nel mondo. Nel 2022, i conflitti armati sono stati il fattore più importante di insicurezza alimentare per 117 milioni di persone che vivono in Paesi in crisi alimentare (Fonte: Global Report on Food Crises 2023).

Una delle principali ragioni per cui i conflitti causano la fame, sono le azioni delle parti in conflitto ai danni delle popolazioni civili, in violazione delle regole del Diritto Internazionale Umanitario.

Prima di scoprire le cinque regole che proteggono i civili e prevengono la fame nei conflitti, vediamo in sintesi cos’è il Diritto Internazionale Umanitario e quando si applica.

Cos'è il Diritto Internazionale Umanitario?

Il Diritto Internazionale Umanitario è l’insieme di regole create dagli Stati per porre limiti a ciò che si può fare in guerra. Tali regole sono codificate in numerosi trattati internazionali, i più importanti dei quali sono le Convenzioni dell’Aja del 1899 e 1907, le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 e i loro tre Protocolli Aggiuntivi (i primi due risalenti al 1977, il terzo al 2005).

Ogni volta che scoppia una guerra, quindi, tutte le parti in conflitto sono vincolate dalle regole del Diritto Internazionale Umanitario, che devono essere sempre rispettate.

I presupposti del Diritto Internazionale Umanitario

Il punto di partenza del Diritto Internazionale Umanitario è pragmatico: le guerre esistono e, mentre la comunità internazionale si adopera per prevenirle e fermarle, è necessario limitare le azioni degli attori coinvolti allo scopo di minimizzare i danni causati dalla guerra e proteggere i civili e tutti coloro che non prendono parte alle ostilità (inclusi ad esempio i prigionieri di guerra e i combattenti feriti).

Tale pragmaticità è riflessa nel bilanciamento dei due principi cardine dell’intero sistema di regole del Diritto Internazionale Umanitario:

  • la necessità militare, per cui si accetta che le parti in conflitto possano compiere azioni che causano danni e perdite umane nella misura in cui tali azioni servono a raggiungere l’obiettivo legittimo di vincere la guerra;
  • il contrapposto principio di umanità, che limita le azioni delle parti in conflitto al fine di proteggere la vita umana e minimizzare la sofferenza e distruzione causate dalle guerre.

Le 5 regole che proteggono i civili e prevengono la fame nei conflitti

Tenendo questi principi fondamentali a mente, tra le norme del Diritto Internazionale Umanitario vi sono alcune regole specifiche per garantire l’accesso al cibo e proteggere dalla fame durante le guerre:

  1. il divieto di fare soffrire la fame alle persone civili come metodo di guerra. Con la Risoluzione 2417 del 2018, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha ribadito l’importante legame tra conflitti armati e insicurezza alimentare, condannando in modo inequivocabile l’uso della fame come arma di guerra. La violazione di tale divieto è punibile come crimine di guerra davanti alla Corte Penale Internazionale;
  1. la protezione dei beni indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile, che vieta alle parti in conflitto di intraprendere azioni che impediscano l’accesso ai beni indispensabili per la sopravvivenza della popolazione civile, ovvero “le derrate alimentari e le zone agricole che le producono, i raccolti, il bestiame, le installazioni e riserve di acqua potabile e le opere di irrigazione”, con la deliberata intenzione di privarne la popolazione civile o il nemico, lasciando alla popolazione civile alimenti e acqua in misura talmente scarsa da ridurla alla fame o costringerla a spostarsi;
  1. l’autorizzazione e la facilitazione del passaggio rapido e senza ostacoli di azioni di soccorso umanitario ed imparziale per la popolazione civile, sia in territori non occupati sia in territori occupati, e la protezione del personale umanitario che partecipa alle operazioni di soccorso;
  1. la responsabilità della potenza occupante nei confronti della popolazione civile in territorio occupato, con l’obbligo in primo luogo di fornire alla popolazione civile cibo, medicinali e altri beni indispensabili, importandoli nel caso le risorse del territorio occupato fossero insufficienti. Tale responsabilità non viene annullata dalla possibilità di ricevere aiuti umanitari per il territorio occupato;
  1. la garanzia di una corretta alimentazione delle persone private della loro libertà, siano essi prigionieri di guerra (ovvero i soldati combattenti catturati dall’esercito nemico), o civili internati e detenuti. A loro deve essere garantito un regime alimentare di “quantità, qualità e varietà sufficiente per assicurare loro condizioni normali di salute e per impedire perturbamenti dovuti a denutrizione”, ed una sufficiente distribuzione di acqua potabile.

Anche la guerra ha delle regole!

Il rispetto delle regole fondamentali del Diritto Internazionale Umanitario qui descritte è un obbligo per tutti gli attori coinvolti nei conflitti armati in tutto il mondo.

Nel cercare di vincere una guerra, le parti in conflitto non devono perdere di vista il rispetto della dignità umana e la protezione della popolazione civile.

"In nessun caso la fame può essere utilizzata come metodo di guerra per piegare il nemico!"

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