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Il frutto del lavoro con l’aiuto di Azione Contro la Fame

8 Febbraio 2017

Lomoe Achilla ha 55 anni, è sposato con figli e fa il contadino nel distretto di Kaabong in Karamoja, Uganda. Per cercare di rimanere a galla economicamente e non venire troppo colpito durante le stagioni di magra, che causano insicurezza alimentare nella regione, ha abbracciato l’idea di coltivare semi di alberi da frutto.

“Ho avuto l’idea di costruire un vivaio l’anno scorso, grazie ad Azione Contro la Fame, che nella mia regione gestisce un progetto per aumentare la sicurezza alimentare e la resilienza della mia comunità”.

Niente pioggia, niente cibo

Lomoe, un tempo allevatore, è rimasto colpito dalla mancanza di pioggia che ha aumentato l’insicurezza alimentare ed esacerbato il circolo vizioso di fame e povertà ― due problemi che minacciano la sopravvivenza di tante persone.

“Come agricoltori e pastori, siamo sempre preoccupati dalla scarsità di pioggia, dal momento che influisce direttamente sulla crescita delle sementi e sugli introiti. Proprio per questo è importante diversificare e avere una fonte di reddito alternativa, che io ho grazie al vivaio dove coltivo e vendo alberi da frutto”.

Lomoe aggiunge che avere un reddito alternativo allontana il pericolo della povertà. Inoltre, usa la sua storia per sensibilizzare i membri della comunità e a settembre ha diretto un progetto con oltre 100 persone che volevano imparare il suo modello di business.

Un nuovo business e un nuovo passo in avanti

Come beneficiario del programma di Azione Contro la Fame, generosamente finanziato dal World Food Programme delle Nazioni Unite, per avviare la sua attività Lomoe ha ricevuto ½ kg di semi di guava, ½ kg di semi di arancia, ½ kg di semi di frutto della passione e semi di mango in quantità. Inoltre ha ricevuto un rotolo di filo spinato, tre innaffiatoi di latta e quattro taniche d’acqua. Da solo, invece, ha acquistato diversi materiali per la costruzione del vivaio e si è procurato concime, terriccio, sabbia e creta.

Grazie a questi strumenti è riuscito a far crescere 14,200 piante. Il nostro staff ha visitato quotidianamente il vivaio di Lomoe per controllare i progressi e fornirgli materiale e competenze tecniche.

Per sette mesi Lomoe non ha fatto altro che lavorare, e solo ora comincia a raccogliere i frutti delle sue fatiche: dalla vendita delle piante ha ottenuto oltre 2.000 dollari americani e ne ha usati una parte per comprare due tori, con l’obiettivo di ripristinare il suo allevamento. Ma non è tutto: “Prima dell’inizio della prossima stagione, mi piacerebbe comprare un aratro, stabilire un altro vivaio, costruire una nuova casa, comprare una bicicletta per il trasporto e un cellulare per i migliore i contatti con il mercato, e continuare a istruire i miei figli,” conclude con un sorriso.

Lomoe sa di avere obiettivi ambiziosi, ma se continua a lavorare così non c’è motivo di credere che non possa raggiungerli.

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