Hurriyah, madre di sei figli, vive in una comunità rurale in Siria, dove l’agricoltura e l’allevamento, prima dello scoppio del conflitto in Siria, rappresentavano la principale fonte di reddito. Oggi, con la graduale diminuzione delle violenze, molte famiglie stanno cercando di tornare alla normalità, ma le difficoltà economiche e i costi elevati impediscono loro di riprendere le attività agricole.
Hurriyah ha sempre avuto una forte connessione con l’agricoltura, sin da quando, da bambina, accompagnava il padre nei campi. Oggi, dopo tanti anni, lavorano ancora la terra insieme.
"Con il passare degli anni, ho notato che la terra ha cominciato a rendere meno. Le temperature sono aumentate e le piogge sono diventate più scarse. Osservo il terreno ogni giorno, non è più lo stesso. Il terreno che prima produceva più di 200 kg di raccolto per acro, ora ne produce meno di 80 kg”.
La diminuzione dei raccolti è principalmente causata dai cambiamenti climatici, che hanno un impatto significativo sul reddito delle famiglie nella regione, inclusa quella di Hurriyah. Questa situazione ha generato una grave crisi economica che minaccia i mezzi di sussistenza dell’intera comunità.
IL NOSTRO PROGETTO DI AGROECOLOGIA IN SIRIA
Noi di Azione contro la Fame abbiamo lanciato il nostro progetto di agroecologia nel villaggio di Hurriyah, in Siria.
Con agroecologia si intende un approccio agricolo conservativo e sostenibile che promuove la produttività, la conservazione delle risorse naturali e la biodiversità, attraverso pratiche che rispettano l’ambiente ed evitano l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.
Negli ultimi anni, abbiamo organizzato diversi incontri informativi con le famiglie del villaggio per promuovere l’agricoltura conservativa e i suoi metodi sostenibili. Ma la sfida principale è stata convincere le comunità a adottare queste tecniche innovative, sostituendo le pratiche tradizionali tramandate da secoli. Infatti, inizialmente molti agricoltori nutrivano dubbi e temevano un eventuale fallimento economico.
Hurriyah, grazie alla sua esperienza, ha avuto un ruolo fondamentale nel convincere la comunità: estremamente entusiasta di sperimentare le nuove pratiche, ha utilizzato le sue qualità di leadership, unite alla sua vasta esperienza a contatto con la terra, per convincere gli altri agricoltori a adottare le nuove tecniche di agricoltura sostenibile.
"Sono convinta di questo approccio e mi fido delle idee che Azione contro la Fame ci sta trasmettendo. Grazie a ciò, siamo riusciti a risparmiare i costi di aratura del terreno, oltre a carburante, fatica e tempo, unendo le fasi agricole utilizzando la seminatrice fornita dall'organizzazione”.
HURRIYAH E IL GRANDE SOSTEGNO ALLE DONNE DEL SUO VILLAGGIO IN SIRIA
Hurriyah ha sostenuto l’adozione delle pratiche di agricoltura conservativa anche da parte delle donne della comunità. Ha infatti guidato le contadine nell’organizzazione della semina dei semi di lenticchie che abbiamo fornito, e ora molte di loro la considerano un modello da seguire.
Ha anche avuto un ruolo determinante per raggiungere ed aiutare le donne analfabete: durante i corsi, le ha supportate riformulando i concetti in dialetto locale, rendendo quindi la formazione più accessibile.
"I frutti dell'agricoltura conservativa si riveleranno sempre di più nel corso degli anni, garantendo rese migliori. Sono orgogliosa di far parte di questo approccio trasformativo all'interno della mia comunità. Estendiamo la nostra gratitudine anche ad Azione contro la Fame, sperando nella prosperità della nostra gente e della nostra terra".
Oggi, grazie alle innovative tecniche dell’agroecologia, Hurriyah e gli altri membri della sua comunità stanno facendo degli enormi passi avanti per tornare a produrre cibo, sfamare gli abitanti del villaggio e vivere una vita libera dalla fame.