Circa venti anni fa, il nord dell’Uganda era una zona di guerra, sconvolta da un violento conflitto tra l’Esercito di resistenza del Signore (LRA) e il governo che ha costretto più di un milione di persone a fuggire dalle proprie case. Nell’agosto 2006 il governo e l’esercito ribelle si sono accordati per mettere fine alle ostilità e la LRA ha lasciato il Paese, permettendo alle persone di tornare ai propri villaggi. Finita la fase di gestione dell’emergenza, Azione contro la Fame ha cambiato il proprio programma per il Paese, puntando all’obiettivo della ricostruzione.
Uno dei maggiori successi è stato il programma Acquisti per il progresso (Purchase for Progress), iniziativa supportata dal World Food Program: il progetto prevede un corso di formazione per il business e l’agricoltura per le donne vittime di violenza, che ha l’obiettivo di farle raggiungere l’autosufficienza economica. Abbiamo incontrato uno dei casi che hanno avuto il maggior successo in questo programma, Margaret Akello.
Sradicata dalla violenza
Margaret è una vedova, ha quattro figli e viene da Kilak, regione del nord dell’Uganda. Come molte altre donne in questa parte del Paese, ha vissuto sia i traumi della guerra civile sia della violenza. “Durante il mio primo matrimonio le cose andavano bene – ci racconta – ma quando nel 1988 è morto mio marito una tragedia si è abbattuta su di me”. Come impone la tradizione locale, Margaret ha dovuto sposare suo cognato, fratello del defunto marito.
“Da quel momento non ho più avuto un attimo di pace, ero continuamente vittima di violenza domestica. Una volta, nel 1994, mi ha picchiato talmente forte che sono quasi morta. Dopo quell’episodio, ho deciso di scappare e tornare alla mia casa d’infanzia. Ma quella zona era continuamente depredata dall’esercito, che distruggeva ogni cosa e ci lasciava senza nulla per sopravvivere. Visto che non avevo scelta, ho vissuto con i miei bambini e i miei parenti a Pagak (un campo nel nord Uganda per persone sfollate a causa delle violenze, n.d.r.) fino al 2008”.
Una nuova speranza
Nel 2010, Margaret torna nel villaggio dove era cresciuta e sente parlare di Azione contro la Fame e del suo progetto Acquisti per il progresso e decide di partecipare: “Ne avevo abbastanza di quella vita miserabile e volevo avere il necessario per i bisogni dei miei bambini”.
Margaret si è subito appassionata ai corsi di agricoltura imparando le tecniche di semina di base e altre pratiche agricole, per essere in grado sia di coltivare prodotti di alta qualità sia di gestire un raccolto, mettendo in vendita i frutti del suo lavoro. Nel 2011 Margaret ha cominciato a vendere fagioli, riso e miglio e ha guadagnato 1.613.000 scellini ugandesi, circa 463 dollari. È stata anche in grado di conservare parte di quel ricavato per investimenti futuri, grazie a un mutuo in associazione con i risparmi del suo villaggio.
Grazie ad Azione contro la Fame e al progetto, Margaret è finalmente riuscita a raggiungere l’autosufficienza economica. “È stato un punto di svolta nella mia vita – racconta – non riesco a credere quanto sia migliorata la mia situazione grazie al mio piccolo raccolto. Adesso riesco a gestire la mia vita: ho abbastanza cibo in dispensa a casa, ho mandato i miei bambini più piccoli di nuovo a scuola e riesco a pagare i conti dell’ospedale per mio figlio, che soffre di anemia falciforme”.
Applicare la tecnologia e l’innovazione
Recentemente, Margaret ha acquistato un aratro per aumentare il numero di acri che riesce a seminare. Si è procurata un silos di plastica per conservare in sicurezza le sue colture, insieme ai semi per la stagione di semina futura, evitando le perdite post raccolto e i danni dei parassiti. Inoltre ha investito in una stazione di servizio vicino alla sua abitazione, e ha comprato quattro capre con l’intento di allevarle e in seguito di venderle.
Il resto dei suoi guadagni lo deposita nella banca locale: Azione contro la Fame l’ha informata sulle istituzioni finanziarie e sui vantaggi di collocarvi i propri risparmi.
Quale sarà il futuro per questa ambiziosa imprenditrice? Margaret intende ampliare ancora i suoi investimenti, comprando altri aratri e buoi, comprando una casa, provvedendo all’istruzione dei suoi figli e aiutando nelle spese del matrimonio del suo figlio maggiore.
Il progetto che ha cambiato la sua vita le ha dato la sicurezza, le abilità e il supporto giusti per prendere il controllo del suo futuro e oggi è lei stessa a incoraggiare i membri della sua comunità a credere nel proprio potenziale e a investire nel proprio futuro, così come ha fatto lei.
Superare una situazione di crisi è possibile, e Margaret ne è la prova vivente.