Habibur Rahman è un rifugiato Rohingya, fuggito dal suo paese nel 2008. Dal 2009 lavora con Azione contro la Fame come promotore d’igiene e il suo approccio è molto particolare: compone musica e scrive testi che parlono dell’importanza di lavarsi le mani o delle malattie che si possono prendere a contatto con l’acqua sporca.
“Il governo mi costringeva a lavorare senza paga,” racconta Habibur. “Ho attraversato il confine con il mio strumento e nel 2009 ho iniziato a lavorare con Azione contro la Fame. Ho imparato a suonare il mandolino all’età di 15 anni nel mio villaggio. Qui, compongo musica e scrivo testi che parlano di promozione dell’igiene.”
Il suo approccio musicale può forse sorprendere ma l’impatto dlla sua azione è innegabile. Il proprietario della sala da tè dove Habibur suona tutti i giorni ha cambiato le sue pratiche igieniche e invita i suoi clienti a fare lo stesso. Situato sul ciglio della strada, il luogo è molto frequentato, il che facilita la sensibilizzazione di un gran numero di persone.
Cantando ogni giorno le sue canzoni a un vasto pubblico di persone, aiuta a diffondere un messaggio importantissimo che, in circostanze estreme come quelle del campo di Kutapalong in Bangladesh, può fare la differenza tra la vita e la morte.