In Kenya, quasi 1,9 milioni di persone – circa il 12% della popolazione – si trovano ad affrontare una grave insicurezza alimentare e hanno bisogno di aiuti umanitari urgenti. Le famiglie hanno scarso accesso a cibo nutriente e i bambini in tutta la contea rischiano la malnutrizione.
Le gravi inondazioni dello scorso anno hanno devastato le strutture idriche e igieniche, aumentando il rischio di contrarre malattie legate all’acqua contaminata. Inoltre, a causa della conseguente proliferazione delle zanzare, circa il 37% della popolazione di Isiolo è stato colpito dalla malaria.
L’aumento dei prezzi dei generi alimentari, i conflitti basati sulle risorse, la scarsità di acqua potabile e le epidemie hanno alimentato questa drammatica crisi.
La rinascita di Clinton
Clinton è un bambino che vive nella contea di Isiolo, in Kenya, e ha affrontato la malnutrizione più grave. La madre non aveva le risorse per nutrirlo e ha dovuto affrontare stress estremo e problemi di salute mentale mentre la salute di Clinton si deteriorava rapidamente. Quando la nonna lo trovò e lo prese con sé, era molto magro e privo di forze.
"La sua pelle era molto sottile. Pensavo che soffrisse di qualche altro disturbo, ma abbiamo scoperto che si trattava di malnutrizione".
Una mattina, un nostro operatore sanitario di comunità ha effettuato una visita di routine presso la famiglia, ed è stato in grado di individuare rapidamente la malnutrizione nel bambino. Ha utilizzato una fascia per la misurazione della circonferenza medio-alta del braccio (MUAC), e il risultato era drammatico: Clinton era gravemente malnutrito.
Mary ha portato Clinton di corsa alla struttura sanitaria locale, dove gli operatori sanitari hanno agito rapidamente e lo hanno iscritto al trattamento nutrizionale. L’équipe medica ha somministrato a Clinton il Plumpy’Nut, una pasta a base di arachidi ad alta densità calorica specificamente destinata ai bambini gravemente malnutriti.
"Quando l'ho portato a casa, gli ho dato da mangiare il Plumpy'Nut. Ha mangiato la razione giornaliera in un solo boccone. Aveva molta diarrea perché a casa mangiava la terra. Ho capito che era quello che mangiava quando non aveva cibo".
L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE NELLA LOTTA ALLA MALNUTRIZIONE
Gli operatori sanitari della struttura sono stati formati da noi di Azione contro la Fame per prevedere, prevenire e curare la malnutrizione. Inoltre, anche Mary ha partecipato a delle sessioni di consulenza sull’alimentazione e sulle corrette pratiche igieniche, imparando anche ad utilizzare autonomamente una fascia MUAC.
Dopo solo un mese di trattamento, le condizioni di Clinton erano migliorate. Ora ha due anni ed è un bambino sano: il suo peso è adeguato e mangia quotidianamente pasti nutrienti.
"Sono stata istruita su come nutrire Clinton e garantire che i suoi livelli di nutrizione rimangano alti. Gli do da mangiare fagioli, latte, frutta, patate, uova e altre verdure tradizionali. Mio nipote ora ha una nuova vita".
Oggi Mary condivide ciò che ha imparato sulla malnutrizione con altri caregiver in vari gruppi di sostegno. L’aiuto reciproco è fondamentale per diffondere le conoscenze necessarie ad individuare e trattare correttamente la malnutrizione acuta.
La comunità è molto unita e, grazie alla formazione, ai gruppi di sostegno e al nostro supporto, è possibile ripristinare la salute dell’intera comunità, sognando un futuro libero dalla fame.
Il nostro intervento in Kenya
Noi di Azione contro la Fame lavoriamo in Kenya dal 2002. L’anno scorso abbiamo raggiunto oltre 900.000 persone attraverso programmi volti a curare la malnutrizione, migliorare i mezzi di sussistenza, aumentare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, insegnare agli agricoltori ad affrontare il cambiamento climatico e collegare i membri della comunità ai mercati locali.
Noi di Azione contro la Fame abbiamo partecipato alla realizzazione di un progetto di emergenza contro la siccità nelle contee di Isiolo, Mandera e West Pokot. Il progetto si è concluso nel febbraio 2024. Grazie a questo sforzo, i nostri operatori sanitari hanno raggiunto oltre 20.7000 persone come Clinton che necessitavano di screening per la malnutrizione e altri interventi di emergenza.