Sua figlia più grande ha 28 mesi e soffre di malnutrizione acuta moderata, quindi Nathiya deve fare molta attenzione a preparare il suo cibo, mentre l’altra sua figlia ha solo sei mesi e viene allattata esclusivamente al seno. Azione contro la Fame sta aiutando la giovane madre a prendersi cura di entrambe le sue figlie.
“Ho imparato che se i bambini scuotono la loro testa e rifiutano di mangiare, non dovremmo forzarli” ci ha detto. Inoltre sa a cosa fare attenzione con due bambine che stanno crescendo, specialmente con sua figlia più giovane che presto inizierà a mangiare cibo complementare e a sviluppare abilità motorie, che richiedono una corretta alimentazione.
“Ho anche imparato che i bambini piccoli dovrebbero avere dei piatti separati per il cibo – aggiunge – in questo modo puoi capire quanto ciascun bambino ha realmente mangiato”.
Nathiya vive con suo marito, che fa l’agricoltore, sua suocera, due cognati e cognate.
Mukesh, un operatore di Azione contro la Fame, regolarmente controlla tutti i bambini del villaggio che hanno meno di cinque anni per diagnosticare i casi di malnutrizione acuta grave o moderata. Casa per casa, visita ogni bambino per essere sicuro che siano in salute e che i genitori siano in grado di prendersi cura di loro.
I bambini che soffrono di malnutrizione più grave vengono indirizzati a un centro di trattamento per la malnutrizione del Governo, dove ricevono delle cure speciali per tornare in salute. Per i quelli moderatamente malnutriti, si assicura che abbiano accesso ai servizi del Centro Anganwadi, che ha programmi speciali per trattare questo tipo di malnutrizione.
La figlia più grande di Nathiya sta guarendo dalla malnutrizione. Mukesh le ha diagnosticato il problema misurando la sua altezza, il suo peso e la circonferenza della parte superiore del braccio – un modo semplice di stabilire se un bambino è malnutrito. “Mi ha mostrato che mia figlia è nella fascia di colore gialla e mi ha spiegato che devo fare molta attenzione alla sua alimentazione” ci dice Nathiya. A giugno 2014 Nadhiya, molto preoccupata per la salute di sua figlia, l’ha portata la centro di salute della comunità, dove è stata ammessa nel reparto pediatrico. In seguito le è stata diagnosticata la malnutrizione acuta grave ed è stata trasferita nel Centro di Trattamento della Malnutrizione e dimessa una volta ristabilito il peso.
“Ha fatto tutti i vaccini” ci dice orgogliosa Nathiya, mostrandoci la sua carta sanitaria. “Da quando stiamo qui, si è ammalata solo una volta. Ora interagisce, ci chiama e gioca felice. Prima era sempre irritabile, ma ora non più”.
Oltre agli screening per la malnutrizione, Mukesh gestisce incontri di gruppo per le donne di Govardhanpura incinte o che sono in allattamento, e per chi si prende cura dei bambini.
Le case nel villaggio sono molto sparpagliate; e gli incontri mensili sono una pausa dal loro lavoro quotidiano: permettono alle mamme di incontrarsi, discutere sugli argomenti che hanno a cuore e imparare l’una dall’altra.
Anche Nathiya apprezza gli incontri, e le piace imparare a mettere in pratica le raccomandazioni che riceve.
“Ho imparato la differenza tra il latte magro e grasso!” ci racconta, riferendosi alle lezioni di allattamento al seno dove le donne vengono istruite sull’allattare fino a che il seno è vuoto, in modo che il bambino riceva i nutrienti sia dal primo latte, più magro, sia dal secondo, più grasso; e il corpo della madre riesca a ricreare la riserva di latte e ad allattare senza problemi.
Nathiya fa anche parte del workshop di Azione contro la Fame sul massaggio ai bambini, che mira a migliorare la salute del piccolo e a creare un legame più forte tra mamma e bambino – un aspetto vitale per il benessere del piccolo.
“Se anche solo per un giorno non faccio il massaggio alla mia figlia più piccola, lei sembra davvero irritarsi molto – ci racconta la giovane mamma – La sua reazione mi aiuta a capire che le manca il suo massaggio, e quindi glielo faccio. Ed è subito felice!”
Nathiya aspetta con ansia le visite di Mukesh, e le sessioni di gruppo in cui può imparare sempre di più.
Ha anche un piccolo progetto familiare sull’igiene: “Stiamo costruendo il nostro bagno!”