A causa del disastroso terremoto del 25 Aprile scorso, in Nepal hanno perso la vita circa 8.700 persone ed oltre 20.000 sono rimaste ferite. Gli edifici distrutti risultavano essere circa 500.000. Il secondo terremoto del 12 Maggio ha peggiorato la situazione portando i decessi a quota 8.800.
Fin dai primissimi momenti, Azione Contro la Fame si è attivata per svolgere valutazioni della situazione direttamente sul campo e per pianificare gli interventi da mettere in pratica per gli oltre 2 milioni d persone in stato di necessità. Dal 3 Maggio i primi convogli con materiale d’emergenza ed esperti umanitari sono arrivati nella zona di Nuwakot. Oltre agli strumenti per la potabilizzazione dell’acqua e kit igienici, è stato fornito anche supporto psicologico soprattutto a madri e bambini.
Azione Contro la Fame è ancora attiva in varie zone per fornire i beni ed i servizi più urgenti e per operare la ricostruzione di ciò che è andato distrutto. E’ presente nella capitale Kathmandu e nella Kathmandu Valley, nell’area di Makwanpur e nei distretti di Nuwakot e Rasuwa. Nel distretto di Nuwakot abbiamo raccolto notizie dai programmi attivi nei villaggi di Kabilash, Chaughada e Suryamati, per descrivervi come una vera ricostruzione dopo una catastrofe umanitaria sia possibile solo attraverso programmi a 360 gradi che ACF ha portato avanti e che continua a svolgere.
KABILASH
Nel villaggio di Kabilash, ACF ha svolto un programma di “Cash for Work”. Il programma ha previsto, al suo primo stadio, la fornitura di utensili e contanti a 90 persone in cambio della rimozione di detriti e della rimessa in sesto delle scuole pubbliche. Dopo che la comunità ha iniziato i lavori per l’eliminazione dei detriti e la ricostruzione degli edifici delle scuole locali, Azione Contro la Fame ha organizzato le prime distribuzioni di denaro.
Ora i ragazzi possono iniziare a tornare a scuola e l’economia locale ricomincia a camminare.
Sita Bike, 30 anni e madre di 3 bambini è felice di ricevere il suo primo pagamento di 8000 rupie nepalesi dopo aver lavorato, con suo marito Kamel e sua cognata Monida, per la pulizia e la risistemazione della scuola del suo villaggio fortemente danneggiata dl terremoto. In genere le loro entrate principali provenivano da attività di allevamento, ma il terremoto ha fermato ogni attività. Grazie al programma “Cash for Work”, Sita può ricominciare una propria attività economica.
CHAUGHADA
A Chaughada, ACF ha portato avanti un programma di pratiche di cura di salute mentale al fine di gestire il forte stress dovuto al terremoto. Una delle persone che ha ricevuto questo trattamento è stata Dulg Rai, 20 anni, madre di quattro figli, di cui due gemelli di 6 mesi. ACF l’ha aiutata a gestire lo stress e a parlare apertamente con le altre donne.
SURYAMATI
In questo villaggio è stato creato uno spazio dove i bambini possono giocare mentre le madri partecipano a degli incontri con gli psicologi di ACF e fanno terapie di gruppo per meglio sopportare i traumi dovuti al terremoto.
Fra i bambini che spesso si trovano in questi spazi, c’è anche Purnima Shrestha. Questa bambina ha 9 anni ed è molto gioiosa e volenterosa. Dato che è una delle bambine più grandi, nel gruppo del villaggio di Suryamati le piace non solo giocare con gli altri bambini, ma anche aiutare lo staff di Azione Contro la Fame a condurre giochi con I bambini più piccoli e rendere più educativi e pedagogici i suoi laboratori. Dice che da grande vuole fare il dottore e noi glielo auguriamo di tutto cuore!
Tutti i programmi e le attività che Azione Contro la Fame ha realizzato e sta ancora portando avanti nelle zone colpite dal terremoto in Nepal non sarebbero state possibili senza il sostegno di tutte le persone che hanno deciso di essere insieme a noi. Per questo vogliamo ringraziare coloro che ci aiutano a portare quello di cui c’è bisogno nelle emergenze e che ci permettono di continuare a lottare contro la malnutrizione nel mondo. Se il Nepal sta lentamente tornando a pensare al proprio futuro, è anche grazie a loro.