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La fame come emergenza contemporanea: le opere del premio “Azione contro la Fame”

19 Ottobre 2021

Il libro di Esther Duflò (Nobel per l’economia nel 2019) “Lottare contro la povertà”, edito in Italia da Laterza, per la categoria “editoria”. Il reportage pubblicato dal The Guardian sulle alluvioni determinate dalle crisi climatica in Sudan del Sud, a cura di Susan Martinez (autrice dell’articolo) e di Peter Caton (autore delle immagini), per le sezioni “giornalismo” e “fotografia”. Sono queste le tre opere risultate vincitrici del Premio Azione contro la Fame, il concorso letterario, giornalistico e fotografico promosso dall’organizzazione nell’ambito della campagna di sensibilizzazione Mai più Fame.

In questi mesi, decine di progetti sono stati valutati da una giuria costituita da Toni Capuozzo (giornalista e conduttore televisivo), Fausto Biloslavo (inviato di guerra, Il Giornale e Panorama), Alessandro Banfi (giornalista, già direttore e autore Mediaset, Rai e TV8), Antonella Napoli (opinionista di Al Jazeera, direttrice Focus on Africa), Giancarlo Ceraudo (fotoreporter, ha lavorato per Repubblica, El País, Internazionale, L’Espresso), Gianni Garrucciu (scrittore, già inviato Rai), Elena Salem (giornalista, scrittrice, docente di scrittura creativa), Emilia Lodigiani (fondatrice casa editrice Iperborea), Lodovica Longinotti (già esperta presso la direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo, Ministero degli Affari Esteri). Al gruppo hanno preso parte anche il vicepresidente di Azione contro la Fame, Alessandra Favilli, il direttore generale dell’organizzazione, Simone Garroni, il responsabile della comunicazione, Orazio Ragusa Sturniolo.

Le opere vincitrici

In particolare, al testo di Duflò è stato riconosciuto un forte rigore metodologico nella trattazione della fame nell’ambito della sua analisi della povertà. Metodo, sperimentazione e misurazione del fenomeno contenuti nel testo sono, peraltro, aspetti che trovano riscontro nell’approccio di Azione contro la Fame che da sempre dedica ampio spazio alla ricerca e all’individuazione di soluzioni innovative efficaci nel contrasto della fame e della malnutrizione infantile.

Caton e Martinez si dono aggiudicati, invece, la prima posizione delle sezioni “giornalismo” e “fotografia” con “Drowned land: hunger stalks South Sudan’s flooded villages”. Al “pezzo” è stata riconosciuta la capacità di raccontare, con una documentazione puntuale e dovizia di particolari, in che modo comunità di Old Fangak, in Sud Sudan, abbiano patito la fame e reagito alle devastazioni causate dalle alluvioni. Le immagini a corredo del reportage lasciano attoniti e trasmettono con forza e immediatezza le devastazioni dei cambiamenti climatici e il loro impatto sulla fame.

Le menzioni speciali

La giuria, anche quest’anno, ha deciso di attribuire, a suo insindacabile giudizio, alcuni riconoscimenti speciali.

Nella sezione “giornalismo” è stata assegnata una menzione “radio” a Radio 24, emittente del Gruppo 24 Ore. Ad essere premiata è stata Cristina Carpinelli che, nell’ambito della trasmissione “Diario di un Giorno”, ha proposto uno speciale sul tema “Quanto basta? Storie di fame e fatica alla periferia di Milano”. La giornalista, in particolare, ha dimostrato quanto la radio possa risultare un media utile anche alla trattazione di grandi temi sociali, mettendo in luce sfaccettature di una città, Milano, che pur essendo il cuore economico del Paese e sempre in movimento, talvolta fa fatica a notare situazioni di grande disagio e difficoltà. È la ragione per cui Azione contro la Fame, proprio nel capoluogo meneghino, avvierà, nei prossimi mesi, un progetto pilota finalizzato a fornire supporto alimentare immediato, educazione alimentare e ad aiutare concretamente le persone vulnerabili a passare dall’emergenza all’autonomia.

Un’altra menzione d’onore è stata assegnata anche al settimanale dell’Università di Parma, ParmAteneo, che nell’articolo “Lu Guang: fotografie da una Cina all’ombra della censura”, ha fornito ai lettori l’opportunità di scoprire una Cina diversa: non la potenza economica mondiale che tutti noi conosciamo ma un Paese che al suo interno presenta pesanti smagliature dal punto di vista sociale.

Nella categoria “fotografia” la giuria ha, inoltre, assegnato una menzione sul tema “migrazioni” al fotoreportage di Nicolò Filippo Rosso “Dimenticati nella polvere”, che ha raccontato storie di esclusione e migrazione in America Latina in uno scenario geografico spesso dimenticato dai media. 

Per la sezione “editoria”, infine, sono due i libri che hanno ottenuto un riconoscimento speciale.

Il primo è stato scelto per valorizzare l’impegno civile dei giovani nella cornice della crisi attuale: si tratta di “E voi state bene?”, scritto da Greta Joyce Fossati ed edito da Edizioni Interno4, in cui una giovane riesce a sottolineare l’importanza del volontariato e della responsabilità personale nella lotta contro la fame. Il secondo è “La trappola del virus. Diritti, emarginazione e migranti ai tempi della pandemia”, edito da Terra Santa di Camillo Ripamonti e Chiara Tintori. Gli autori, nell’occasione, non hanno considerato la pandemia come fenomeno esclusivamente sanitario ma come una piaga capace di generare nuove sofferenze o di acuire vulnerabilità precedenti.

Attraverso questa iniziativa l’organizzazione intende segnalare e valorizzare, ogni anno, le opere saggistiche, i servizi giornalistici e fotografici che mirano a favorire una sensibilizzazione diffusa sul tema della lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo. In particolare, il premio intende evidenziare - attraverso gli occhi di scrittori, giornalisti e fotografi - le cause strutturali e le conseguenze della fame, concentrandosi, più che sugli aspetti stilistici, sull’approccio narrativo e documentaristico adottato e sulla capacità di raccontare la contemporaneità della fame e la contrapposizione tra la modernità e questa piaga inaccettabile, che colpisce i Paesi del Sud del mondo e, seppure in forme diverse, anche l’Italia

Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame

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