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Salute mentale e supporto psico-sociale in Bangladesh

20 Ottobre 2017

Nel marzo 2017, Azione contro la Fame ha condotto una rapida valutazione della salute mentale e psico-sociale (MHPSS) con i rifugiati non documentati che vivono negli insediamenti di Leda, Balukhali e Shamlapur. L’obiettivo principale della valutazione MHPSS è stato quello di comprendere le necessità specifiche per il benessere psico-fisico e i meccanismi di sopravvivenza utilizzati dalla popolazione sfollata senza documenti.

Sono state oggetto della valutazione 488 persone, tra cui bambini, adolescenti, adulti, anziani e persone con disabilità.

Le fonti comuni di maggiore sofferenza sono: mancanza di opportunità di lavoro, incertezza sul futuro e mancanza di informazioni sui loro parenti in Myanmar. I bambini, gli adolescenti, le donne, le persone con disabilità e gli anziani sono stati identificati come i più a rischio di violenza e abusi.

  • L’isolamento è stato individuato come una strategia comune di sopravvivenza tra gli intervistati che hanno sperimentato esperienze altamente distruttive per la psiche, come la persecuzione. 
  • L’abuso di sostanze è frequente problema psicosociale tra i ragazzi adolescenti. 
  • L’aumento della violenza di genere è stato comunemente segnalato dai partecipanti alla valutazione, e comprende sia la violenza domestica sia le molestie da parte dei residenti nei campi.
  • C’è una comune mancanza di fiducia verso le autorità locali nella loro capacità di trattare tali casi. 
  • Gli anziani hanno riferito di essere vittime di abusi emotivi perché non sono stati in grado di impegnarsi in attività lavorative e a volte sono stati costretti a mendicare per soddisfare i bisogni fondamentali. 
  • La mancanza di farmaci e di strutture specializzate è stata spesso riportata come principale fonte di stress e privazione. Inoltre, le persone con disabilità hanno un accesso molto limitato ai trattamenti di cui avrebbero bisogno. 
  • I partecipanti alla valutazione si sono trovati concordi nell’affermare che la socializzazione e la condivisione di esperienze con le persone della comunità, i momenti di preghiera e il coinvolgimento nel lavoro comunitario, li hanno aiutati a mitigare l’impatto dello stress nella loro vita quotidiana. Tuttavia, la limitazione dello spazio e le questioni legate alla mancanza di movimento, soprattutto per le donne, sono state riportate come una barriera d’accesso alla socializzazione con gli altri.

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