Quando il 24 Febbraio 2022 è scoppiata la guerra in Ucraina, molte persone sono fuggite per mettersi in salvo e si sono rifugiate nei paesi limitrofi: più di 102.000 rifugiati ucraini si sono registrati in Moldavia.
Noi di Azione contro la Fame abbiamo sostenuto i rifugiati ucraini nel Paese e i moldavi più vulnerabili, fornendo denaro, cibo e kit igienici.
Tuttavia, nell’ultimo anno, più di 750.000 rifugiati hanno attraversato la Moldavia per raggiungere un altro Paese europeo. Per aiutare tutte queste persone, fin dall’inizio della guerra sosteniamo una cucina che offre pasti caldi a tutti i rifugiati di passaggio nel valico di frontiera di Palanca.
Nei primi mesi di conflitto, ogni giorno distribuivamo pasti a duemila persone che varcavano il confine, per la maggior parte donne e bambini.
Qui abbiamo conosciuto Derevenco Vera, una rifugiata ucraina, e Aurelia, una donna moldava che fin da subito si è messa a disposizione delle persone in difficoltà.
La storia di Derevenco Vera
Derevenco Vera viveva a Odessa, in Ucraina. Quando è iniziato il conflitto, ha deciso che non avrebbe abbondonato la propria casa.
Dopo qualche settimana, però, una mattina si è svegliata e ha deciso di andare in cerca di un posto dove potesse sentirsi al sicuro. La paura delle bombe era così forte che ha preso un autobus e non è più tornata indietro.
Ha attraversato il confine tra Ucraina e Moldavia ed è arrivata a Palanca, dove ha trovato rifugio in un campo tendato. Qui, insieme al nostro partner locale Communitas, offriamo pasti caldi a tutti i rifugiati che scappano dalla guerra in Ucraina.
Derevenco Vera vive nel campo da ormai un anno, anche con temperature sotto lo zero.
Uno dei suoi figli vive in Polonia da prima della guerra e si è offerto di ospitarla, ma lei ha rifiutato perché voleva rimanere vicino a Odessa. Per questo si è stabilita nel campo, che dista soli 50 chilometri dalla sua città, nonostante le condizioni molto rigide.
Nell’ultimo anno ha visto passare migliaia di rifugiati ucraini, ma lei ha deciso di rimanere lì, vicino al suo paese, in attesa di potervi fare ritorno.
La TESTIMONIANZA di AURELIA
Nello stesso campo lavora Aurelia, una donna moldava che nell’ultimo anno si è dedicata instancabilmente a fornire pasti caldi a tutti coloro che scappano dalla guerra.
Aurelia da sei anni vive a Palanca, proprio al confine tra Moldavia e Ucraina. Qui lavorava per un centro che sostiene i bambini delle famiglie moldave vulnerabili, dando loro pasti caldi e un posto dove fare i compiti. Quando è iniziata la guerra in Ucraina, il centro è diventato un rifugio per i 2.000 profughi ucraini che attraversavano il confine ogni giorno.
Aurelia non ha esitato un solo momento a sostenere le persone in difficoltà e ha cucinato tutti i giorni per un anno intero, spesso dormendo solo poche ore a notte per essere sicura di poter offrire cibo a più persone possibili. Più volte ha anche varcato il confine, per portare pasti caldi alle migliaia di ucraini in coda per entrare in Moldavia.
“Erano confusi, non sapevano nulla del loro futuro. Avevano bisogno di cibo, acqua e rifugio e molti di loro stavano congelando.”
Ancora oggi Aurelia lavora come cuoca in quella cucina e continua a servire pasti caldi ai 30 o 40 rifugiati che ogni giorno arrivano dalle nuove zone del conflitto.
“Spero che torni la pace tra i popoli e che il conflitto sia risolto con le parole, non con la violenza. In Moldavia siamo molto fortunate, i nostri bambini non hanno vissuto l’esperienza della guerra. Non posso neanche lontanamente immaginare cosa significhi per una madre avere figli e marito a combattere la guerra in Ucraina”.