Mentre la Somalia sta vivendo il suo quarto anno di siccità e 3,2 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari di emergenza, le squadre di Azione contro la Fame vedono lo stato nutrizionale della popolazione peggiorare di giorno in giorno. Aurélie Férial, capo delle operazioni regionali di Azione contro la Fame in Africa Orientale, ha lanciato un allarme in merito all’aumento dei tassi di malnutrizione e alla mancanza di finanziamenti per la risposta alle emergenze.
“Il tasso di ammissione dei bambini con meno di cinque anni nei nostri programmi di nutrizione e salute è più che raddoppiato rispetto all’inizio dell’anno,” dice Férial, “Le famiglie arrivano al nostro centro in condizioni disperate.”
Nella regione di Bakool, lo stato nutrizionale della popolazione è critico, “il tasso di malnutrizione generale nella regione è del 22% e quello della malnutrizione acuta grave – la forma peggiore – è del 5,04%. In alcuni distretti, inoltre, questi tassi si alzano rispettivamente al 30% e all’8%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità fissa la soglia di emergenza al 15% per il tasso generale e definisce allarmante un tasso di malnutrizione acuta grave del 2-3%, siamo già ben al di là!”
La siccità, la povertà e l’insicurezza hanno costretto all’esilio oltre 1,8 milioni di persone. Quasi uno su sei non ha più una casa, “queste persone hanno abbandonato le loro case per cercare aiuto, non hanno più i mezzi per sostenere se stessi,” aggiunge Férial.
“Siamo in una situazione di emergenza, aggravata dalla mancanza di fondi per la risposta umanitaria,” continua indignata Aurélie Férial. “In generale, solo il 37% della risposta è attualmente finanziata. Come molti altri, siamo costretti a ridurre alcuni dei nostri programmi, mentre i bisogni restano enormi e la situazione non migliorerà da sé. Prima della crisi, un bambino su sette non arrivava al quinto compleanno. Se non si fa nulla, i tassi di mortalità continueranno a crescere. La comunità internazionale, i governi e i donatori devono affrontare questa urgenza.”