Oggi, dopo la reinsorgenza di violenza nel territorio del Djugu in Ituri, Azione contro la Fame sospende le attività nell’area. L’organizzazione si appella alle autorità e alle parti in conflitto affinché rispettino la sicurezza degli interventi umanitari e dell’accesso agli aiuti per non lasciare migliaia di persone senza un supporto vitale.
“Quest’anno, il nostro supporto ai centri sanitari locali è già stato fermato per 3 mesi per ragioni di sicurezza e la situazione si è deteriorata in nostra assenza. Tra dicembre 2020 e maggio 2021, si erano registrati solo 5 ricadute, mentre quando abbiamo ripreso le attività in agosto, i casi sono aumentati. 78 bambini che hanno già ricevuto cure per la malnutrizione acuta grave, hanno avuto una ricaduta perché non hanno ricevuto trattamenti ulteriori e adeguati.”
Nella Repubblica Democratica del Congo, il conflitto e l’insicurezza sono tra le cause principali della fame. 27 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare nel Paese e, secondo gli ultimi dati, 860.000 bambini sotto i cinque anni saranno affetti da malnutrizione acuta nel 2022. Tra questi, oltre 220.000 ne soffriranno della forma grave, quella che porta alla morte se non immediatamente trattata. Inoltre, il territorio dello Djugu è alla fase 4 di insicurezza alimentare, lo stato di emergenza.
“La popolazione, ancora una volta, pagherà a caro prezzo per il conflitto armato. Riprenderemo le attività non appena saranno soddisfatte le condizioni per supportare le donne, i bambini e gli uomini congolesi che stanno soffrendo da anni le conseguenze delle violenze e che non sanno ancora quando potranno finalmente vivere in pace e in dignità.”