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Terremoto in Siria e Turchia del 2023, un bambino tiene in braccio la sorellina con sfondo di macerieTerremoto in Siria e Turchia del 2023, un bambino tiene in braccio la sorellina con sfondo di macerie

Un anno dal terremoto in Siria e Turchia del 6 febbraio 2023

7 Febbraio 2024

Il 6 febbraio 2023 due violente scosse di terremoto hanno colpito la Siria meridionale e Turchia settentrionale, radendo al suolo intere città e causando decine di migliaia di morti e feriti. Qual è la situazione oggi, a un anno dal terremoto?

LA SITUAZIONE IN SIRIA E TURCHIA OGGI, A UN ANNO DAL TERREMOTO

Un anno dopo i devastanti terremoti che hanno colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, migliaia di famiglie continuano ad affrontare la sfida di vivere in insediamenti temporanei. 

Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), tra le persone colpite, ci sono più di 100.000 donne che hanno partorito e stanno crescendo i loro figli nell’incertezza e nella mancanza dei servizi di base.

LE CONSEGUENZE DEL TERREMOTO IN SIRIA

Secondo le stime delle Nazioni Unite, in Siria, prima dei terremoti, più di 15 milioni di persone avevano già bisogno di assistenza umanitaria a causa di conflitti, crisi economica ed epidemie. La situazione in Siria oggi continua ad essere molto complicata: oltre a una crisi crisi pluriennale, le persone stanno affrontando anche le conseguenze del terremoto, come la perdita di case e servizi pubblici.
Tutte le scuole utilizzate come rifugi collettivi sono state evacuate e ripristinate per riprendere le lezioni. Le famiglie accolte hanno ricevuto assistenza in denaro per coprire l’affitto per 6 mesi, ma c’è incertezza su cosa accadrà dopo questo periodo, soprattutto per coloro che hanno perso i propri mezzi di sostentamento e stanno ancora affrontando il trauma della catastrofe.

LE CONSEGUENZE DEL TERREMOTO IN TURCHIA

In Turchia, quasi 300.000 edifici sono stati distrutti, costringendo più di tre milioni di persone a fuggire dalle loro case. A un anno dalla tragedia, circa 800.000 persone continuano a vivere in insediamenti temporanei, con l’ulteriore sfida di dover affrontare il secondo inverno senza una casa. Hanno ancora bisogno di acqua potabile, servizi igienici, nutrizione e assistenza sanitaria e psicosociale.

Terremoto in Turchia e Siria

COME ABBIAMO AIUTATO LA POPOLAZIONE COLPITA DAI TERREMOTI

“Siamo stati tra i primi a rispondere alla catastrofe causata dal terremoto. Dopo un paio di giorni, eravamo sul campo per verificare che tipo di aiuto potevamo fornire alla popolazione, il più velocemente possibile. All'inizio, dato che migliaia di persone hanno lasciato le loro case quasi senza nulla, c'era bisogno di quasi tutto, e abbiamo distribuito una varietà di kit: invernali, per dormire, per l'igiene, cibo pronto da mangiare, ecc., in coordinamento con le altre organizzazioni. Poi abbiamo lavorato alla riabilitazione di alcuni rifugi comuni, dove abbiamo installato impianti solari, servizi igienici e separatori per dare alle famiglie più privacy. Abbiamo anche riabilitato una scuola che era danneggiata”.

- Abdul, nostro operatore ad Aleppo Tweet
Alcune bambine nella scuola che abbiamo riabilitato in Siria

Fin dalle prime ore dell’emergenza terremoto, le nostre équipe sul campo si sono mobilitate e hanno fornito un sostegno continuo alle persone colpite in Turchia e in Siria, in collaborazione con i partner locali.

Nell’ultimo anno, più di 400.000 persone hanno ricevuto la nostra assistenza:

  • circa 152.000 persone hanno avuto accesso ad acqua pulita e servizi igienici;
  • più di 175.000 persone hanno ricevuto assistenza sanitaria e nutrizionale;
  • 400 hanno ricevuto assistenza per la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza.

Tuttavia, i bisogni sono ancora elevati e migliaia di famiglie hanno ancora bisogno del nostro aiuto:

AZIONE CONTRO LA FAME IN SIRIA

Operiamo in Siria dal 2008. Nel 2022, i nostri team hanno raggiunto più di un milione di persone nelle comunità siriane colpite da crisi di tipo diverso, con programmi di sostegno per l’acqua, i servizi igienici, la salute, la nutrizione, l’alimentazione, la sicurezza e i mezzi di sussistenza, lavorando sia su interventi di emergenza che su un sostegno a lungo termine per la costruzione della resilienza delle comunità più vulnerabili.

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