Si è conclusa con successo la nostra maratona di solidarietà in collaborazione Flying Tiger Copenaghen, “Un sorriso per l’Ucraina”, lanciata lo scorso 12 maggio e proseguita nel corso del mese di giugno.
I RISULTATI
Ben 130.000 euro sono stati raccolti, grazie alla generosità di chi ha donato, ricevendo alle casse dei punti vendita Flying Tiger presenti in tutta Italia, le cartoline della felicità #TheSmileEffect, realizzate in edizione limitata, per donare un sorriso e sostenere la popolazione ucraina e le persone che soffrono la fame a causa della guerra.
L’INTERVENTO SUL CAMPO
Sin dalle prime settimane del conflitto, le nostre équipe si sono adoperate per fornire cibo, acqua e assistenza sanitaria, sostenendo anche le organizzazioni locali presenti sul territorio, alle prese con enormi flussi di persone in fuga dalla guerra.
L’intervento sul campo beneficerà anche dell’iniziativa “Un sorriso per l’Ucraina”, che contribuirà a sostenere la consegna di razioni di cibo a bambini e famiglie in difficoltà, di kit igienici e beni di prima necessità, le attività di supporto psicologico e di accesso all’acqua, le cliniche mobili abbiamo messo in campo ad integrazione dell’assistenza offerta dagli ospedali.
La guerra in corso in Ucraina è un moltiplicatore dell’insicurezza alimentare nel mondo, e rischia di innescare una crisi alimentare globale, dato l’incremento senza precedenti dei prezzi relativi ai beni di prima necessità (soprattutto del grano), dei prezzi dell’energia e dei costi degli aiuti umanitari, con impatti rilevanti in tante aree già vulnerabili in Nord Africa, Africa Subsahariana, Medio Oriente e Asia.
Anche per questo, i fondi raccolti andranno a sostenere le persone colpite sia direttamente che indirettamente dal conflitto in Ucraina: nei territori teatro di guerra, e nelle comunità più vulnerabili di molti altri paesi, dove siamo presenti con i nostri operatori sul campo.
LA COLLABORAZIONE
Ringraziamo Flying Tiger che dal 2016 sostiene i nostri progetti con iniziative dedicate, contribuendo a realizzare un mondo libero dalla fame, con interventi umanitari sul campo, così come stiamo facendo in Ucraina, ed agendo contestualmente sulle cause strutturali della fame e della malnutrizione infantile: conflitti, disuguaglianze, crisi climatica.
Sostenere le popolazioni più vulnerabili, tuttavia, non basta. Se vogliamo raggiungere l’obiettivo “Fame Zero” è necessario l’impegno della comunità internazionale a rimuoverne le cause, a cominciare dal conflitto in corso, e dall’uso strumentale della fame come arma di guerra.