In Yemen, l’ultimo rapporto della Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare (IPC) ha rivelato un allarmante aumento dell’insicurezza alimentare.
Attualmente, più di 17 milioni di persone, circa metà della popolazione del Paese, vivono in condizioni di insicurezza alimentare, con stime che mostrano un preoccupante aumento della malnutrizione acuta. Entro la fine dell’anno, si prevede che oltre 600.000 bambini saranno colpiti da malnutrizione acuta, registrando un incremento del 34% rispetto all’anno precedente. Anche le donne in gravidanza e in allattamento sono fortemente colpite, con più di 220.000 che non riescono a garantire ai propri figli i nutrienti necessari, mettendo così a rischio la salute e la crescita dei neonati.
L’INSICUREZZA ALIMENTARE IN YEMEN: UN PROBLEMA SEMPRE Più GRAVE
Il grave deterioramento della sicurezza alimentare è il risultato di una combinazione di fattori complessi.
Gli shock climatici hanno danneggiato la produzione agricola, mentre la mancanza di opportunità di reddito e il peggioramento economico hanno portato a un’impennata dei prezzi alimentari e all’inflazione della valuta locale. La situazione è ulteriormente aggravata dall’accesso limitato all’assistenza sanitaria, dalla carenza di acqua potabile e di infrastrutture igienico-sanitarie, e dalle persistenti epidemie di morbillo e colera. Inoltre, le nuove ostilità nel Mar Rosso hanno privato molti pescatori dei loro mezzi di sussistenza, contribuendo ulteriormente alla crisi.
In particolare, durante la stagione della fame, quando l’attività agricola è ridotta, si stima che tutti i 117 distretti dello Yemen controllati dal governo raggiungano la fase 3 o superiore dell’IPC. Quattro distretti, in particolare Mawza, Al Makha, Hays e Al Khawkhah, sono previsti come fase 5, il livello più grave. Ad Al Khawkhah, la prevalenza della malnutrizione acuta supera il 30%, e la popolazione, in gran parte sfollata, dipende in gran parte dagli aiuti umanitari.
“I tassi di malnutrizione nella costa occidentale dello Yemen sono peggiori di quanto non fossero prima della cessazione delle ostilità transfrontaliere e dei conflitti territoriali che hanno sconvolto lo Yemen tra il 2015 e il 2021. È quindi necessaria una risposta multisettoriale sostenibile per prevenire un aumento della morbilità e della potenziale mortalità, in particolare tra i bambini sotto i 5 anni”
LE CONSEGUENZE DEL CALO DEI FINANZIAMENTI
Nonostante l’urgente bisogno di aiuti umanitari, la capacità di intervento è limitata dal calo dei finanziamenti. Solo il 40% delle richieste di aiuto è stato soddisfatto, e il Programma Alimentare Globale (PAM) ha dovuto interrompere il suo programma di assistenza generale, fornendo solo il 40% dei beni di prima necessità.
“Il numero di cliniche mobili è diminuito in modo significativo a causa della mancanza di fondi e per molte famiglie recarsi ai centri sanitari rappresenta un costo che non possono sostenere. In questo contesto, noi di Azione contro la Fame abbiamo deciso di coprire il costo del trasporto. È un modo per garantire che i bambini malnutriti vengano curati nei centri sanitari. L'identificazione e il trattamento dei casi di malnutrizione sono resi molto difficili dalla mancanza di consapevolezza della comunità. Aumentare il numero di volontari comunitari formati è quindi essenziale per prevedere, prevenire e curare i casi di malnutrizione acuta”.
IL NOSTRO INTERVENTO IN YEMEN
In Yemen, noi di Azione contro la Fame lavoriamo instancabilmente per ridurre gli effetti devastanti della crisi.
Le nostre attività comprendono la riabilitazione delle strutture sanitarie, il miglioramento dell’accesso ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari, oltre al supporto psicologico per le vittime di violenza. Nelle aree più colpite dalla malnutrizione, collaboriamo con i centri sanitari locali e ci impegniamo a rafforzare le capacità delle famiglie di generare reddito e accedere ai beni di prima necessità.
La crisi alimentare in Yemen è tra le emergenze umanitarie più complesse e gravi del nostro tempo. Solo quest’anno, abbiamo curato oltre 1500 casi di malnutrizione acuta: un traguardo significativo, ma le sfide da affrontare restano ancora numerose.