Oggi in Yemen 2 milioni di bambini soffrono di malnutrizione a causa della mancanza di acqua potabile.
La guerra iniziata nel marzo 2015 ha portato alla distruzione di infrastrutture idriche e alla diffusione di malattie legate all’acqua.
Dal 2016 un’epidemia di colera ha colpito 1,7 milioni di persone, uccidendone 3.500. L’accesso all’acqua potabile è una questione di sopravvivenza.
Azione contro la Fame lavora per il ripristino delle reti idriche e il monitoraggio della qualità dell’acqua.
Dal suo avvio nel marzo 2015 la guerra in Yemen ha causato il logorio e, in alcuni casi, la distruzione delle infrastrutture idriche, interrompendo l’approvvigionamento idrico di milioni di persone con conseguenze, in taluni casi, drammatiche sulla salute.
Le comunità affrontano, oggi, un alto rischio legato alla diffusione di malattie legate al cattivo utilizzo di acqua e di epidemie, come il colera. A cinque anni dall’inizio del conflitto, inoltre, 19.7 milioni di persone non hanno accesso a un’adeguata assistenza sanitaria e, oltre la metà della popolazione, sta vivendo una situazione di grave incertezza sul fronte dell’alimentazione.
Il conflitto armato e la violenza che ne deriva hanno, dunque, un impatto devastante sui civili. I team di Azione contro la Fame impegnati sul campo constatano una elevata mortalità tra i bambini sotto i cinque anni, oltre che il precario stato nutrizionale della popolazione. Non sorprende, quindi, che il Paese abbia dovuto affrontare la peggiore epidemia di colera che il mondo abbia conosciuto con 1,7 milioni di persone colpite e quasi 3.500 morti dal 2016. Oggi, 7 milioni di persone, in Yemen, sono malnutrite; tra di loro 2 milioni di bambini.
Il crollo dei servizi idrici e di quelli igienico-sanitari ha indotto il Paese a dipendere dagli aiuti umanitari. 4 milioni di persone fanno, infatti, riferimento all’approvvigionamento idrico delle autocisterne. Tuttavia, questo sistema ha i suoi limiti, poichè lo Yemen è, attualmente, colpito anche dalla carenza di carburante, che impedisce ai camion si circolare adeguatamente. Così, a causa della disponibilità limitata e dell’inevitabile aumento dei prezzi del carburante, molte comunità non possono più permettersi acqua pulita con conseguenze drammatiche sulla salute.
Per milioni di bambini, l’accesso all’acqua potabile è, oggi, una questione di sopravvivenza. I team di Azione contro la Fame lavorano, quotidianamente, a fianco delle popolazioni locali con l’obiettivo di fornire un supporto concreto per il ripristino delle reti idriche e il monitoraggio della qualità dell’acqua. Oltre 27.000 persone, in questo modo, possono beneficiare della fornitura giornaliera di acqua al campo di Al-Hali, nel governatorato di Hodeida. I programmi di distribuzione di coupon e i trasferimenti di denaro forniscono, inoltre, alle famiglie un reddito aggiuntivo per soddisfare le loro necessità di base, incluso l’acquisto di acqua.
A causa della degenerazione della crisi interna, il Paese vive, oggi, una grave emergenza legata alla salute pubblica. Grazie ai suoi 274 collaboratori, Azione contro la Fame ha, pertanto, attuato programmi umanitari, poichè tutti in, Yemen, devono avere libero accesso e all’acqua.
Azione contro la Fame è presente, in Yemen, dal 2012 e supporta dieci istituti sanitari con una serie di servizi che hanno a che fare anche con il trattamento della malnutrizione acuta grave e della malnutrizione acuta moderata. In risposta alle emergenze, i team di Azione contro la Fame distribuiscono kit di igiene agli sfollati con un approccio integrato e inclusivo utile per soddisfare le esigenze delle persone in difficoltà.
L’organizzazione, inoltre, gestisce programmi nei governatorati settentrionali di Al-Hodeida e Hajjah, nonché nei governatorati di Aden, Abyan e Lahij nel Sud del Paese. Con 274 dipendenti impegnati in cinque sedi (Sana’a, al-Hodeida, Aden, Hajjah e al-Jhojha), Azione contro la Fame è, oggi, in prima linea per alleviare la sofferenza causata dal malnutrizione, sia curando le persone colpite sia affrontando le sue cause sottostanti.