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Yemen: una grave emergenza sanitaria, idrica e alimentare

11 Settembre 2020

L’avanzata del coronavirus nel Paese: il rischio è che la crisi in corso possa peggiorare a causa dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e delle difficoltà di accesso alle cure

Le comunità yemenite, già costrette a lasciare tutto pur di mettere al sicuro le proprie famiglie a causa del conflitto in corso, si trovano oggi a fronteggiare, sempre di più, la silenziosa minaccia del coronavirus. Con sistema sanitario ormai al collasso, anche a causa dell’epidemia di colera, sono quasi duemila i casi confermati e 573 i decessi causati dal Covid-19. 

A cinque anni dall’inizio delle ostilità, 19.7 milioni di persone, già prima di questa nuova emergenza, non avevano accesso a un’adeguata assistenza sanitaria e, oltre la metà della popolazione, viveva una situazione di grave incertezza sul fronte alimentare. Il dottor Samar Kanzel, vicedirettore del programma promosso da Azione contro la Fame nello Yemen, ha spiegato in che modo la pandemia sia, in ordine di arrivo, solo l’ultima delle gravi questioni che riguardano i cittadini yemeniti. 

“Le persone, qui, presentano un sistema immunitario già indebolito – ha dichiarato Samar –. Il coronavirus genera, così, una nuova emergenza ed espone uomini e donne ad un alto rischio connesso alla incapacità dell’organismo di combattere le malattie”. Peraltro, chi presenta gravi casi, oggi, non ha un accesso immediato alle cure, anche a causa della mancanza di posti letto sufficienti all’interno degli ospedali. “In molti, inoltre, non ricevono le cure semplicemente perché non dispongono di risorse finanziarie adeguate, ha aggiunto Samar. 

È, inoltre, probabile che molti cittadini siano stati contagiati e deceduti a causa del virus prima di qualsiasi annuncio ufficiale da parte del Ministero della Salute. “Non potevamo aspettarci che i cittadini potessero sapere o, addirittura, credere che il coronavirus rappresentasse una emergenza reale. Anche se i medici hanno subito avvertito dei pericoli connessi al Covid-19, la gente li ha semplicemente ignorati fino a quando il Ministero non ha ufficialmente comunicato la prima vittima di coronavirus”

COVID19 e l’impatto sulla sicurezza alimentare in Yemen

Il conflitto armato, prima ancora dell’attuale pandemia, ha avuto un impatto devastante sulla popolazione: i team di Azione contro la Fame impegnati sul campo hanno constatato una elevata mortalità tra i bambini sotto i cinque anni, oltre che il precario stato nutrizionale dell’intera popolazione. Sette milioni di persone, in Yemen, sono malnutrite; tra di loro due milioni di bambini, cioè un bambino su cinque. 

L’emergenza-coronavirus, adesso, sta generando non poche preoccupazioni: il rischio è che la crisi alimentare in corso possa peggiorare. A causa della perdita dei posti di lavoro, infatti, le famiglie, prive di un reddito, stanno facendo molta fatica per acquistare cibo, medicine e altri beni di prima necessità.

“I lavoratori, anche quelli che percepivano un salario giornaliero, sono improvvisamente diventati disoccupati e stanno lottando per sbarcare il lunario”, ha spiegato Samar. Il costo della vita, nello Yemen, era già aumentato significativamente a causa della guerra e la popolazione, oggi, deve fare i conti anche con l’inflazione e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e di altri beni di prima necessità. “Lo Yemen era in crisi ben prima dell’arrivo del coronavirus: è probabile che la situazione, già di per sé disastrosa, possa peggiorare ancora”.

Le campagne di sensibilizzazione e l’emergenza idrica

Nonostante i blocchi disposti nel nord e nel sud del Paese, lo staff di Azione contro la Fame continua a fornire programmi salvavita e a curare i bambini colpiti dalla malnutrizione. L’organizzazione, inoltre, ha fornito agli operatori impegnati sul campo le informazioni di cui hanno bisogno per proteggere sé stessi e le comunità locali dal virus. “Abbiamo lanciato campagne di sensibilizzazione e formato tutti gli operatori sanitari e il personale di Azione contro la Fame. I nostri volontari visitano le comunità rurali e si recano nelle zone più remote per incontrare le famiglie con una attività porta a porta nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza”

Oltre alle campagne di sensibilizzazione, l’organizzazione sta operando sul fronte dell’emergenza idrica: ha installato nuovi punti per il lavaggio delle mani e contribuito al miglioramento dell’approvvigionamento idrico del Paese. 

Il crollo dei servizi idrici e igienico-sanitari ha indotto lo Yemen a dipendere dagli aiuti umanitari. Quattro milioni di persone, oggi, fanno riferimento all’approvvigionamento idrico fornito dalle autocisterne e molte comunità, non possono permettersi acqua pulita con conseguenze drammatiche sulla propria salute e sulla capacità di prevenire il Covid-19. 

Grazie ai suoi 274 collaboratori presenti – ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame – l’organizzazione ha attuato una serie di programmi umanitari utili per assistere i civili, con particolare riferimento all’emergenza idrica. Tutti in, Yemen, devono avere libero accesso e all’acqua. Laddove c’è carenza, infatti, non c’è igiene e si registra, inevitabilmente, un tasso più elevato di malattie. Anche alla luce dell’attuale crisi sanitaria, dobbiamo operare sempre di più per garantire adeguati livelli di igiene e sostenere le strutture sanitarie”.

 

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