Il Guatemala, paese ricco di biodiversità, si trova di fronte ad una monumentale sfida: l’agricoltura, elemento principale dell’economia del Paese, è profondamente colpita dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Il clima torrido si alterna a periodi di piogge torrenziali e il paesaggio del Guatemala, un tempo ricco di terreni agricoli fertili, ora sta subendo una drammatica trasformazione a causa di fenomeni come la desertificazione, aggravata dalla deforestazione e dal degrado forestale. Molte famiglie, quindi, vengono private dei propri terreni e dei propri mezzi di sussistenza e aumenta in modo drammatico il rischio di fame e malnutrizione.
GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN GUATEMALA
Giovanni, Victor e Jacoba sono tre esponenti della comunità di Barbasco, un villaggio situato nella zona orientale del Guatemala, e hanno subito in prima persona gli effetti dei disastri climatici. Il loro villaggio, infatti, si trova in una delle aree più colpite del Paese.
Le loro piantagioni di caffè hanno subito, negli ultimi anni, i devastanti effetti dei cambiamenti climatici: l’acqua scarseggia e l’assenza di piogge fa morire le piante e rende difficoltosa la coltivazione. Inoltre, le persone, nei periodi di siccità, hanno grandi difficoltà ad avere accesso all’acqua pulita.
“Venti anni fa era diverso, per noi non era ancora estate, pioveva da gennaio a marzo. Oggi invece non piove più. Quest'anno non piove da dicembre. Quindi, a causa di tutto questo, possiamo vedere che le piantagioni di caffè non sono più produttive. Il cambiamento del clima si è ripercosso anche su di noi...”
Nella regione guatemalteca in cui si trova Barbasco, i periodi di siccità si alternano a periodi di piogge torrenziali, causando frane dovute alla mancanza di alberi e alle radici che stabilizzano il terreno. Qui, la maggior parte degli alberi è stata tagliata per ampliare le piantagioni di caffè, mais e fagioli, e il disboscamento insostenibile ha provocato un pericoloso aumento delle frane che colpiscono i terreni e che rappresentano un pericolo per la popolazione.
Inoltre, l’agricoltura non sostenibile, che utilizza pesticidi chimici e che sfrutta in maniera intensiva il suolo, ha avuto grandi conseguenze anche sulla qualità delle produzioni. Molti raccolti, infatti, si ammalano e non producono più come prima.
“Le malattie sono comparse negli ultimi anni e hanno quasi spazzato via queste piantagioni di caffè. Ma quando queste piantagioni sono state piantate, queste malattie non c’erano. Il cambiamento climatico ha influito molto. Ora il terreno si sta seccando molto e le radici si seccano, insieme a tutto il resto.”
IL NOSTRO PROGETTO DI RIFORESTAZIONE IN GUATEMALA
Per affrontare questa situazione, noi di Azione Contro la Fame abbiamo lanciato un progetto di riforestazione per sostenere gli abitanti delle aree più vulnerabili del villaggio di Barbasco, in Guatemala.
Piantumare nuovi alberi e contemporaneamente sostenere le attività agricole locali è fondamentale per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, salvaguardare le coltivazioni – e quindi il reddito e l’accesso al cibo delle famiglie – prevenendo e contrastando la fame e la malnutrizione.
In collaborazione con le comunità locali, promuoviamo la riforestazione attraverso la piantumazione di nuovi alberi. In questo modo, arricchendo il terreno, si va a contrastare il rischio di frane, si arricchisce la qualità del suolo e l’intera biodiversità, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici.
Inoltre, sosteniamo le attività agricole attraverso la sensibilizzazione riguardo un’agricoltura più sostenibile, che previene lo sfruttamento e l’inaridimento del suolo. Inoltre, attraverso degli incontri informativi, abbiamo mostrato le corrette pratiche agricole per affrontare il clima instabile: come seminare i chicchi di caffè, come trattare le radici al fine di prevenire le malattie e come utilizzare i fertilizzanti in maniera efficace.
Oggi, grazie a questo progetto, Jacoba è riuscita a far crescere oltre 700 piante di caffè nel suo terreno.
Il progetto si è rivelato un successo: ha suscitato grande interesse e coinvolgimento da parte della comunità. Ciò ha dimostrato una maggiore consapevolezza verso la salvaguardia ambientale e verso un futuro più sostenibile.
“Che bello sarebbe se ogni persona piantasse almeno due o tre alberi all’anno. In una comunità ci sono abbastanza persone e, tre alberi a testa, avremmo già una foresta”.